Il mazzo di fiori bianchi, la rosa rossa e il pellegrinaggio continuo in via Cordignano: la comunità rende omaggio alle quattro giovani vite spezzate

Un flusso di gente sempre continuo. Una lunga fila di auto parcheggiate lungo la strada. Il silenzio irreale rotto solamente dal transito delle auto, sicuramente maggiore rispetto alla norma. Si presenta così via Cordignano nel giorno di ferragosto, all’indomani del drammatico incidente costato la vita a Daniele De Re, Marco Da Re, Xhuliano Kellici e Daniele Ortolan, tutti e quattro di nemmeno vent’anni.

Sull’albero scorticato dall’urto mortale della Polo nera con a bordo i quattro giovani qualcuno ha appoggiato un mazzo di fiori bianco, dal quale spicca una rosa rossa. Più indietro un pezzo dell’auto che nessuno – per ora – ha voluto rimuovere. Altri componenti del veicolo sono sul fondo del fosso a bordo strada, alcuni invece sono stati trascinati lontani dall’acqua.

Sono molte le persone che si avvicinano al luogo della tragedia con lo sguardo fisso su quell’albero maledetto. C’è chi si fa il segno della croce, chi recita una preghiera o chi, solamente, tiene le mani giunte. Tutti, nonostante sia molto improbabile che si conoscano, si salutano. Scambiano una parola, un’impressione su quanto possa essere accaduto in quella tragica notte tra sabato e domenica.

Anche chi passa in auto rallenta. Forse per evitare le persone a bordo strada o forse in segno di rispetto per le quattro vite spezzate troppo presto. Tutti comunque volgono lo sguardo verso il luogo dove – dopo essere uscita dalla sede stradale – l’auto ha finito la propria corsa. Sono in molti che cercano di dare una spiegazione all’uscita di strada dell’auto: c’è chi dà colpa alla velocità, chi alla pericolosità di una strada su cui hanno già perso la vita sei ragazzi.

Questa nuova tragedia ha nuovamente posto sotto i riflettori il tema delle troppe vittime sulle strade trevigiane. “Trent’anni fa la provincia di Treviso era fra le più colpite da quei fenomeni che chiamavamo ‘le stragi del sabato sera’ ma poi, un po’ alla volta, la situazione era progressivamente migliorata e il numero di incidenti stradali si era allineato con la media. Da qualche tempo sembra si sia tornati indietro, non riesco a metterne a fuoco i motivi, qualcosa bisogna ricominciare a fare”. Così ha dichiarato all’Ansa Roberto Campagna, sindaco di Cordignano, Comune di residenza di due dei quattro giovani (Daniele De Re e Xhuliano Kellici) che la scorsa notte hanno perso la vita.

Dunque non un problema legato al particolare tratto di strada, in cui nel recente passato si era verificato un altro incidente mortale, secondo il sindaco, ma una questione legata ad una perdita di consapevolezza dei rischi connessi ad un comportamento scorretto alla guida. “Erano tutte persone giovani, chi stava al volante era perciò fresco di scuola guida – prosegue Campagna – e dunque le regole di fondo per la sicurezza sulla strada doveva averle ben presenti. Non conosciamo ancora le cause, è fuori luogo indicare fin da ora responsabilità; ma la mia riflessione è legata in astratto a tutto ciò che si osserva quotidianamente mentre si è in viaggio, dalle distrazioni al cellulare alle banali dimenticanze anche semplicemente nell’inserire una freccia”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts