“Ho sentito la macchina arrivare di corsa e quando ho sentito il rumore dell’auto ho detto ‘Signor, iutali’ perché questi, conoscendo questa curva, non si fermano”.
Inizia così il racconto di Licia, una residente di via Cordignano che poco dopo le 2 di questa notte ha assistito all’ennesima tragedia. Con quelli di questa notte sono sei infatti le vite spezzate da quella che per molti è una “curva che se non conosci ti ammazza”.
Prima il rumore di una disperata frenata, poi quello del botto causato dallo schianto della Polo contro il platano e poi il silenzio: sono questi i suoni della tragedia di via Cordignano a cui, loro malgrado, hanno dovuto assistere i residenti dall’interno delle proprie abitazioni. Tragedia in cui hanno perso la vita quattro giovani, Daniele De Re, Marco Da Re, Xhuliano Kellici e Daniele Ortolan, tutti e quattro di nemmeno vent’anni.
La strada di via Cordignano, stretta e molto spesso percorsa a folle velocità dagli automobilisti che la scelgono come scorciatoia, è una di quelle vie dove gli incidenti sono all’ordine del giorno. Per questo motivo alcuni residenti hanno subito temuto il peggio, non sentendo nessun lamento provenire dalla vettura.
“Solitamente li sentiamo piangere o lamentarsi – continua la donna ancora visibilmente scossa -, invece questa volta nulla, nessun rumore, solamente il suono del clacson che sarà durato per circa 12 secondi, poi un silenzio irreale. Mio marito ha chiamato i soccorsi, che sono arrivati immediatamente, dopo circa 15 minuti. So che anche altri automobilisti che sono passati di qua hanno chiamato il 118″.
All’arrivo del personale medico, dei Vigili del Fuoco e della Polizia Stradale, però, per i quattro giovani non c’era più nulla da fare se non constatarne il decesso.
“Non riuscivo a capire perché i medici erano calmi e non si sbrigassero a salvarli – continua la donna -, poi mio figlio mi ha detto che erano morti”.
“Dopo circa un’ ora hanno iniziato a tirare fuori la macchina dal fosso. Sbagliando, ho voluto guardare la scena – continua la donna -. Ho visto i corpi adagiati sulla pista ciclabile a due a due, coperti da teli verdi. Ho pianto tutta la notte perché ne avevamo già visti due morire e speravamo che bastasse. Non sono più riuscita a dormire“.
Per i residenti di via Cordignano quella di oggi è una giornata difficile e che fa riaffiorare i ricordi delle altre due morti nel 2019.
“Se non fanno nulla è solo questione di tempo e qui ci saranno altre vittime – spiega Giancarlo Lot, residente nelle vicinanze -, siamo stanchi di vedere gente perdere la vita su questa strada“.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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