Sfiorati i limiti di acido, Ulss 2 e Comune chiudono il pozzo. Sindaco e azienda sanitaria rassicurano: “L’acqua è potabile”

A Cordignano è stato riscontrata la presenza di acido perfluorobutanoico (PFBA) in uno dei pozzi della rete idrica.

La conferma è arrivata da una nota dell’Ulss 2 Marca Trevigiana: “A seguito delle analisi periodiche delle acque ad uso potabile che ARPAV esegue per conto dell’Azienda Ulss 2 Marca trevigiana, in un pozzo di adduzione all’acquedotto nel comune di Cordignano è stato riscontrato un valore di PFBA (acido perfluorobutanoico) pari a 110 ng/l (nanogrammi per litro) rispetto ad un valore limite pari a 100 ng/l”.

Il pozzo in questione è stato immediatamente dismesso ed è oggetto di monitoraggio.

“A seguito degli esami di laboratorio e analisi effettuate si ha piena conferma che l’acqua erogata in rete ha sempre rispettato e rispetta, pienamente i requisiti di potabilità; pertanto, l’acqua dell’acquedotto è sempre risultata sicura” spiegano dall’Ulss 2.

“Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, informato dell’evento, si è attivato sin da subito con i direttori generali dell’Azienda ULSS2 e di ARPAV e le strutture competenti, in sinergia con il gestore, per predisporre tutti gli approfondimenti e le eventuali azioni necessarie a tutela della salute dei cittadini. – precisano – Non sono attese ulteriori evoluzioni; la situazione è costantemente monitorata dal gestore e dall’Azienda Sanitaria che controllano la qualità dell’acqua immessa in rete”.

“Informato dell’evento, mi sono attivato con Ulss 2, Arpav e s trutture competenti, in sinergia con il gestore, per predisporre le eventuali azioni necessarie a tutela della salute dei cittadini – afferma il sindaco Roberto Campagna – La situazione è costantemente monitorata dal gestore e dell’azienda sanitaria. Vorrei rassicurare i cittadini che l’acqua dell’acquedotto è potabile”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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