Le drammatiche immagini a cui i residenti di via Cordignano hanno dovuto (nuovamente) assistere nella notte tra sabato e domenica hanno riportato alla luce i ricordi di un altro incidente mortale, avvenuto nello stessa curva, solamente tre anni fa e in cui persero la vita altri due giovani (qui l’articolo).
Insieme ai ricordi è riaffiorata anche la rabbia di chi – di fronte alla propria abitazione – ha visto morire sei giovani, tutti con meno di 20 anni, senza che nulla cambiasse. In una strada in cui vige il limite di 50 chilometri orari, limite che secondo i residenti “sono in pochi a rispettare”.
“Ne abbiamo già visti due morire che non era molto tempo fa – spiega una residente -, fortunatamente il nostro vicino ha messo l’illuminazione e ho anche detto a mio marito che era da tanto che non succedevano incidenti gravi perché almeno con la luce vedono dove vanno”.
Tutti in via Cordignano sanno della pericolosità di quella che dai residenti è chiamata “la curva della morte” e che “in qualsiasi senso di marcia venga percorsa ti porta fuori strada se affrontata a una velocità superiore al limite”.
“Se non fanno nulla qui la gente morirà ancora. È solo questione di tempo” spiega affranto Giancarlo Lot, che abita poco distante dal luogo della tragedia (nella foto sottostante).
“Quanta gente deve ancora morire perché questa zona venga messa in sicurezza?” è la domanda che ieri tutti si ponevano mentre osservavano l’albero su cui i quattro giovani si sono schiantati.
“Qui la gente muore e, se non verrà fatto nulla, morirà ancora – continuano i residenti -; bisogna che si mettano in testa che, se nulla accadrà, qui le morti non sono finite”.
“Abito qui da 27 anni – spiega Licia (nella foto di copertina) che risiede proprio di fronte alla curva – e ho visto una trentina di incidenti, ma nessuno sente quello che accade? Dobbiamo andare noi a bussare alle loro porte e dire che la gente muore? Difficilmente mi riprenderò da quello che ho visto. Voglio fare un appello alle autorità competenti: dovete sistemare le strade!”.
“Valuteremo seriamente quali contromisure adottare”: così il sindaco di Godega di Sant’Urbano, Paola Guzzo, a poche ore dall’incidente stradale accaduto nel territorio comunale, in cui hanno perso la vita la scorsa notte quattro ragazzi di 18 e 19 anni. Il primo cittadino ha dichiarato all’agenzia Ansa che “nessuno tra loro abitava a Godega, ma non per questo non sentiamo come nostra la tragedia che colpisce oggi la comunità, ci stringiamo sinceramente al dolore delle famiglie“.
In relazione al punto in cui il fatto è accaduto, Guzzo fa presente che si tratta di una strada di competenza comunale, sulla quale è la sua amministrazione a poter intervenire con eventuali strumenti di dissuasione e l’aumento della sicurezza, vista la presenza di una curva al termine di un lungo rettilineo.
“Se si arriva troppo veloci, come accadde tre anni fa – conclude il primo cittadino -, è facile perdere il controllo. Rispetto all’episodio di ieri le cause ancora non le conosciamo, ma con il precedente ci sono evidenti rassomiglianze”.
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