Tutti insieme contro il bullismo. Questo il titolo scelto per un appuntamento molto interessante che si è tenuto di recente nell’aula magna della scuola media di Cordignano (nella foto), nell’ambito delle proposte del “Maggio di Cultura”. La serata ha avuto come protagonista il libro “Lo Scacco Rosso, Storie di Bullismo” e la sua autrice, la pordenonese Chiara Vergani, intervistata dall’assessore alla cultura, Giada Della Libera.
La novità del libro, edito da Tredieci, è che tratta del bullismo che si verifica nella fascia d’età che va dai 3 agli 11 anni e di come operare per la prevenzione di tale fenomeno. Chiara Vergani fra l’altro è una insegnante, pedagogista, perfezionata in psicologia dell’età evolutiva e in pedagogia del territorio, con un master in tutela dei minori.
La professoressa Vergani ha avuto modo di illustrare il contenuto del suo libro, composto da quattro parti. Nella prima espone delle riflessioni di carattere psicopedagogico e si rivolge principalmente agli insegnati con indicazioni di didattica e progettualità di prevenzione. Nella seconda parte vengono riportati casi reali di bullismo che hanno avuto luogo all’interno delle mura scolastiche delle primarie. Nella terza illustra un percorso che si pone come obiettivo la formazione di bambini sensibili verso il prossimo, l’ambiente e la legalità. In tale sezione sono riportate alcune poesie dell’autrice sul tema volte proprio a realizzare un percorso di insegnamento del valore del rispetto. Nel corso della serata, due di queste poesie sono state lette da una bambina di terza elementare. Infine nell’ultima parte l’autrice svolge un commento nell’ambito della sfera legislativa. Se da una parte il volume è utile agli insegnanti, lo è anche per i genitori, nel quadro di una alleanza – di una comunità educante, in un dialogo proficuo fra scuola e famiglia.
Chiara Vergani ha aiutato a comprendere cosa sia il bullismo e da quale natura sfoci questo atteggiamento nei bambini: è una forma di prevaricazione che si manifesta nel periodo dell’età scolastica, nel quale il bullo adotta atteggiamenti violenti, di sopraffazione fisica e o psicologica verso loro coetanei più deboli e fragili, che presentano caratteristiche e caratteri ben diversi da loro. Tali comportamenti sarebbero da far derivare da carenze o difficoltà familiari. Cosicché i genitori presenti hanno avuto modo di comprendere se il proprio figlio sia, o meno, vittima di atti di bullismo. Si è finito con la proiezione della pellicola “Wonder” del 2017: film simbolo sul tema dell’accettazione nelle scuole e delle diversità.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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