Un abbraccio di tenerezza tra bambini e nonni. Martedì 4 giugno è stata una mattinata speciale per gli alunni della primaria di Pinidello, scuola dell’Istituto Comprensivo “Ippolito Nievo” di Cordignano, diretto da Lara Modanese.
La palestra della attigua scuola materna ha ospitato il bel momento di incontro della novantina di bambini delle cinque classi elementari e delle loro insegnanti, con un gruppo di ospiti della locale Casa di riposo Pio X, accompagnati da alcuni fra volontarie e operatori della struttura gestita dalle suore di don Luigi Guannella.
I nonni hanno portato un grande gioco dell’oca da essi realizzato che ha occupato buona parte del pavimento. Poi si sono divertiti a giocare con i bambini entusiasti e divertiti. La mattinata è proseguita con i canti del piccolo coro, diretto da Donatella Sonego, per concludersi con un rinfresco e il dono ricordo di una piantina data ai nonni.
Questa attività scolastica, che si apre e interagisce con le realtà presenti nel territorio, prosegue da una ventina d’anni. E con il trascorrere delle stagioni è andata consolidandosi, sapendosi rinnovare ed evolvendosi. Negli ultimi tempi si concretizza in due appuntamenti annuali, il primo in prossimità del Natale, in secondo a fine anno scolastico. A Natale 2018 il meeting è avvenuto nell’atrio della primaria di Pinidello, con uno spettacolo costruito con canti e recite. Per finire con i panettoni offerti dai genitori. La bontà di questa iniziativa la si coglie dalla gioia e della tenerezza che bambini e nonni si donano a vicenda.
E’ un incontro fra generazioni realizzato grazie alla collaborazione fra la scuola, gli operatori della Casa di soggiorno e il territorio al fine di valorizzare le ricchezze delle persone ospitate nella struttura e quanti, vista la loro lunga esperienza, hanno qualcosa da trasmettere ai più piccoli. «
“Ormai qualche anno fa – ha spiegato l’insegnante referente del plesso, Barbara Pegolo – abbiamo realizzato delle interviste con i nonni della Casa San Pio X, per farci raccontare la loro esperienza vissuta nell’emigrazione, oppure quali fossero stati i giochi da essi praticati nella loro fanciullezza e gioventù, ai quali si dedicavano con i loro coetanei di un tempo. A scuola abbiamo invitato anche altri nonni, per farci raccontare come è stato il loro andare a scuola. Sono solo alcuni esempi dei percorsi didattici attuati per favorire il dialogo bambini e nonni. E nel contempo raccogliere le loro tradizioni orali, per non dimenticare”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it