Nel consiglio comunale di Cornuda dello scorso 4 agosto è stata adottata la Variante numero 2 al Piano degli Interventi (PI).
Il PI è lo strumento operativo che deve rapportarsi con il bilancio pluriennale comunale, con il programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da leggi statali e regionali.
Si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di piani urbanistici attuativi (PUA) in coerenza e in attuazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT) sulla base del quadro conoscitivo aggiornato.
Il documento ha avuto il parere favorevole di tutti i consiglieri comunali, anche se non sono mancati dei distinguo da parte dei consiglieri di minoranza del gruppo Amiamo Cornuda su alcune delle ventotto schede puntuali, in particolar modo quelle che spostavano le destinazioni di aree industriali in nuove zone.
“La variante è stata coerente rispetto a due fattori – dichiara il sindaco Claudio Sartor -: il rispetto della Legge Regionale sul Consumo del Suolo e gli obiettivi che ci eravamo dati con il Piano del Sindaco. Da un lato si prevede un recupero del consumo di suolo pari a 0,70 ettari, che si vanno a sommare agli 0,24 della precedente variante, e una riduzione del volume residenziale di 2.211 metri cubi”.
“Dall’altro lato sono stati conseguiti diversi obiettivi – continua -: l’introduzione di modesti adeguamenti e variazioni delle aree di trasformazione al fine di regolamentare situazioni puntuali, la definizione delle procedure attuative ai crediti edilizi, la revisione della capacità edificatoria per taluni contesti e la riduzione dell’edificabilità soprattutto nel cosiddetto ‘centro storico’ oltre ad interventi a favore del sistema artigianale e produttivo”.
“La Variante – aggiunge Enrico Gallina, vicesindaco con delega ai lavori pubblici e all’urbanistica -, oltre a soddisfare alcune precise richieste pervenute dai cittadini porta alcune novità. Abbiamo rivisto le cubature di diverse aree: Vecchia Filanda Brotto, Conti, Munari ecc. Abbiamo normato le distanze dei vigneti e altri aspetti collegati all’agricoltura”.
Il sindaco Sartor ha sottolineato che in totale sono state valutate 57 segnalazioni dei cittadini.
Nella seconda Variante al Piano degli Interventi, in linea con l’obiettivo che si era posto l’amministrazione comunale di Cornuda, ci sono 6200 metri quadri in meno di aree industriali: 3,81 ettari di territorio a disposizione dal Pat ai quali si aggiungono 0,24 ettari recuperati con la prima variante e altri 0,70 ettari con la seconda (in totale sono stati salvaguardati 4,75 ettari di terreno nel territorio comunale).
Ora i cittadini hanno sessanta giorni di tempo per far pervenire le loro eventuali osservazioni al Comune (L’approvazione finale è prevista per novembre).
Rispetto ai cantieri che partiranno in paese dopo le ferie di agosto (qui l’articolo), in questi giorni il primo cittadino di Cornuda ha fatto una precisazione: “Alla tabella di marcia che ci eravamo dati, scontiamo come tutte le amministrazioni pubbliche il problema dell’aumento dei costi dei materiali, pertanto siamo dovuti ricorrere ad una variazione di bilancio per recuperare le risorse per adeguare le opere ai nuovi prezzari”.
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