Massimo Comazzetto campione italiano di pétanque: “Abbattiamo i pregiudizi per diffondere questa disciplina tra i giovani”

Il cornudese Massimo Comazzetto si è laureato campione italiano di pétanque, una specialità dello “sport” delle bocce.

Il weekend del 31 agosto e 1°settembre, infatti, si sono tenute le fasi finali dei campionati italiani di pétanque a Ventimiglia, al confine con la Francia che è la terra natìa di questo sport.

Il 35enne Comazzetto ha iniziato a giocare a pétanque in Nuova Zelanda, dove ha vissuto negli ultimi 5 anni.

“Avendo praticato bocce per vent’anni in Italia a livello agonistico – racconta Comazzetto – è stato naturale per me avvicinarmi a questa disciplina, molto diffusa da quelle parti, la quale mi ha permesso di socializzare e conoscere persone nuove del posto ma anche da tante altre isole dell’Oceano Pacifico (Tahiti, Nuova Caledonia, Vanuatu, Niue). Grazie a questo sport, infatti, ho conosciuto persone che col tempo sono diventate la mia ‘famiglia’ facendomi sentire parte di loro”.

“In Nuova Zelanda – continua – ho avuto l’occasione di allenarmi costantemente con giocatori che fanno parte della nazionale e, grazie a questo, ho raggiunto un buon livello in poco tempo, riuscendo a vincere qualche gara e a ottenere piazzamenti a livello nazionale. Pochi mesi fa ho fatto ritorno in Italia riprendendo a giocare con l’Asd Pederobba e a luglio ho vinto la selezione regionale di pétanque che permetteva l’accesso ai campionati italiani”.

“A Ventimiglia – aggiunge – sono riuscito nell’impresa di vincere il titolo nazionale. Diventare campione italiano era un sogno che avevo sin da bambino ed è stata una soddisfazione personale enorme, doppia se considero di aver avuto anche i miei genitori al seguito, coi quali ho condiviso questa gioia dopo tanti anni all’estero”.

“Spesso – conclude – questo sport viene erroneamente associato ad una fascia di età matura, in realtà è un’attività che affina capacità fisiche di coordinazione e concentrazione importanti soprattutto in giovane età. Per questo vorrei cercare di abbattere i pregiudizi e aiutare a diffondere ancora di più questa disciplina tra i giovani. Colgo l’occasione per ringraziare la mia famiglia, i miei nipoti, la mia ragazza Alice, e tutti i miei amici e compagni di squadra che mi hanno supportato a distanza”.

(Autore: Andrea Berton)
(Foto: per concessione di Massimo Comazzetto)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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