È stato ufficialmente avviato il cantiere per il secondo stralcio del nuovo polo scolastico di Cornuda.
Un obiettivo fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Cornuda, che lo scorso 14 maggio ha partecipato alla cerimonia di posa della prima pietra.
L’opera ha subito ritardi nel suo avvio a causa dell’aumento dei costi dei materiali conseguente ai decreti ministeriali di fine 2022: per questo ci sarà una dilatazione nei tempi di realizzazione previsti.
“Se penso che fino a qualche anno fa – commenta il sindaco Claudio Sartor – qui insisteva un vecchio stabilimento abbandonato e degradato, mentre oggi ci sono i cantieri per la realizzazione di due scuole, palestre e una sala conferenze per duecento posti, vuol dire che abbiamo saputo programmare e realizzare il futuro di questa comunità, rigenerando un’area del nostro paese”.
“Sono anche contento – conclude – che questo secondo stralcio, comprendente la scuola primaria, venga realizzato da un’impresa locale che ha dato sempre prova di grande affidabilità”.
Presente alla posa della prima pietra anche una rappresentanza di Costruzioni Bordignon Srl, l’impresa edile di Volpago del Montello che realizzerà la scuola primaria.
Si tratta di un complesso moderno, sviluppato su due piani, caratterizzato da un’elevata efficienza energetica e arricchito da una mensa e una palestra, il tutto circondato da ampi spazi verdi.
Appalto è gestito seguendo le direttive comportamentali del Pnrr (La conclusione del cantiere è prevista per il 2026).
“Siamo fieri e orgogliosi – ha dichiarato Paolo Bordignon, presidente di Costruzioni Bordignon – di iniziare la realizzazione di quest’opera destinata alle nuove generazioni, contribuendo, con la costruzione della scuola primaria di Cornuda, alla riqualificazione di un’area che sarà riservata ad un polo scolastico e al verde”.
Su questo tema si sono espressi anche i candidati sindaci Marco Ditadi (Civica Cornuda) e Nicola Bordin (Un Futuro in Comune).
“Il nuovo Polo Scolastico è un’opera importante per la comunità – commenta Ditadi – che dovrà essere gestita come risorsa. Il problema è il contesto, pensato da chi non si è mai trovato nelle condizioni di dover organizzare il proprio tempo tra gli impegni di lavoro e quelli della famiglia e dei figli”.
“l fatto che i lavori delle nuove scuole procedano è sicuramente una buona notizia – aggiunge Bordin -, visto lo stato in cui versano quelle attuali, caratterizzate da un elevato rischio sismico. Si apriranno poi sfide complesse: la nostra speranza è quella che gli ambienti scolastici siano facilmente adattabili al modello DADA. In secondo luogo bisognerà concentrarsi sul problema della viabilità e saranno da verificare gli spazi. Infine sarà da valutare l’impianto fotovoltaico previsto sulla copertura, che non dovrà servire solo alla scuola ma anche alle famiglie in povertà energetica”.
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