Premio Comisso, selezionate le due terne finaliste per la narrativa italiana e la biografia. La parola ora alla grande giuria di 70 lettori

La giuria tecnica del “Premio Comisso” ha dovuto ricorrere più volte al ballottaggio per decretare le terne finaliste della quarutenesima edizione dell’evento letterario intitolato allo scrittore trevigiano.

La qualità dei libri di narrativa italiana e delle biografie in concorso era così alta da porre ai giurati l’evidente imbarazzo della scelta, operata durante la selezione che si è svolta venerdì 10 giugno in un tempio dell’arte dell’editoria: la Tipoteca Italiana di Cornuda, dal 1995 il più importante polo museale di cultura tipografico, storia della stampa e design del carattere, fondazione privata sostenuta da Grafiche Antiga.

Le selezioni sono state ospitate nell’auditorium della Tipoteca, alla presenza di un folto pubblico tra cui il sindaco di Cornuda, Claudio Sartor, e Filippo Malachin, dirigente del settore Musei – Biblioteca – Cultura del Comune di Treviso.

Il premio è promosso dall’Associazione Amici di Comisso di Treviso, di cui è presidente Ennio Bianco, mentre Neva Agnoletti ne è la presidente onoraria ed entrambi hanno partecipato alla votazione che venerdì pomeriggio ha impegnato la giuria tecnica, presieduta da Pierluigi Panza e composta da Cristina Battocletti, Benedetta Centovalli, Rolando Damiani, Giancarlo Marinelli, Luigi Mascheroni, Sergio Perosa e Filippo Tuena.

Avevano il compito di scegliere le opere letterarie più meritevoli tra le 183 inviate alla selezione da tutte le più importanti case editrici italiane, di cui 151 nella narrativa e 32 nella biografia. Ogni giurato ha proposto la propria cinquina di libri valevoli di giungere alla finale, illustrando l’opera e motivando i criteri della scelta.

Per la narrativa italiana approda all’incontro finale dell’8 ottobre la terna  composta da “Il vangelo degli angeli”  di Eraldo Affinati  (Harper Collins Italia), “Il digiunatore”  di Enzo Fileno Carabba (Ponte alle Grazie), “Dice Angelica” di Vittorio Macioce (Salani). Nella sezione biografia sono stati selezionati: “Belle Greene”  di Alexandra Lapierre (edizioni e\o), “Giocatori d’azzardo” di Virman Cusenza (Mondadori) e “Stefan Zweig. L’anno in cui tutto cambiò” di Raoul Precht (Bottega Errante).

 L’esame della giuria tecnica ha messo in evidenza anche altri testi meritevoli di segnalazione e che sono stati eliminati con il ballottaggio. Nella narrativa si sono contesi un posto nelle terne finaliste “Dasvidania” di Nikolai Prestia (Marsilio) giovane autore di origine russa, “Il moro della cima” di Paolo Malaguti (Einaudi), che racconta con molta freschezza una vicenda della prima guerra mondiale ambientata a Cima Grappa, “Giorni di collera e di annientamento” di Francesco Permunian che colloca la sua narrazione nella provincia italiana del Nord, tra Veneto e Lombardia (Ponte alle Grazie), “Nova” di Fabio Bacà (Adelphi),  “Sempre tornare” di Daniele Mencarelli (Mondadori), “Il cannocchiale del tenente Dumont”  di Marino Magliani (L’orma)e “Mastro Geppetto” di Fabio Stassi (Sellerio), la favola di Pinocchio alla rovescia.

Segnalati nella sezione biografia l’opera “Mario Rigoni Stern. Un ritratto” di Giuseppe Mendicino (Laterza), ritenuta la biografia definitiva e più completa dello scrittore vicentino cittadino onorario di Montebelluna, “L’imperatore” di Geoffrey Parker (Hoepli), monumentale ricostruzione della vita di Carlo V, “Claretta l’hitleriana. Storia della donna che non morì per amore di Mussolini” di Mirella Serri (Longanesi), “Complice la notte” della giornalista Giuseppina Manin (Guanda) sulla vicenda di Marija Judina, la pianista che sfidò Stalin, “La penultima illusione” di Ginevra Bompiani (Feltrinelli), “Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma” di Enrico Terrinoni  (Feltrinelli).

Sempre venerdì è stata proclamata l’opera vincitrice della quarta edizione del “Premio Comisso under 35 – Rotary Club Treviso”, promosso dal sodalizio cittadino insieme all’Associazione Amici di Comisso, riservato agli scrittori che hanno meno di 35 anni d’età. I libri proposti alla selezione erano 30. La giuria, composta dai giurati del “Premio Comisso” e da rappresentanti del Rotay Club Treviso, ha scelto  “L’orchestra rubata” di Hitler di Silvia Montemurro (Salani).

Le due terne seleionate a Cornuda saranno ora inviate alla Grande giuria, composta da 70 lettori, che poi voteranno, in seduta pubblica, i superfinalisti delle due sezioni in occasione dell’incontro di chiusura del Premio Comisso, che si terrà  l’8 ottobre al Teatro Comunale “Mario Del  Monaco”  di Treviso, con il sostegno delle istituzioni, tra cui il Comune, la Regione Veneto e Assinindustria Venetocentro, nonchè di  “Aziende amiche del Premio Comisso” e dei main sponsor CentroMarca Banca, Sogea e Parajumpers.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati