“A Carlo Conti evidentemente non piace molto fare il Festival, se avesse potuto avrebbe chiuso le cinque serate ancora a Domenica In. Conta i cantanti in gara a ogni uscita come le stazioni della Via Crucis. Per fortuna che Gerry Scotti c’è”.
Ecco solo un assaggio, un antipasto graffiante e irriverente, del “pagellone” made in Cornuda della prima serata di Sanremo 2025, con i giudizi (senza appello) della vicesindaca Erica Condio, grande appassionata di musica e cantante per diletto.
Un appuntamento social ormai divenuto una piacevole tradizione, anche per chi non fosse riuscito a seguire per intero (o per nulla) la serata d’esordio del Festival. Ed ecco allora, esibizione per esibizione, il commento senza sconti dell’implacabile avvocato civilista cornudese. Godetevelo, basta solo un po’ di ironia e lo stare al gioco.


Gaia: Un incrocio tra Elettra Lamborghini e Pocahontas con una scollatura stile Beyonce ai Grammy (che ha lapidato la sua stylist perché l’ha mandata in giro con il ferretto della coppa del reggiseno in vista). Ha sulle mani un pezzo dell’armatura con cui gira Irama. Sono le 21.42 e abbiamo già ringraziato la splendida orchestra tre volte. Canzoncina ina ina, nonostante l’autotune partito sin dalla prima battuta l’intonazione è precaria. Va detto che il pezzo è complicato tra parti a voce piena, mezzo rappato e falsetto, ma l’esecuzione è così così. Poco importa, ce lo ritroveremo ad ogni coda di semaforo.
Francesco Gabbani: canzone piena di buoni propositi e sentimenti, come quando hai pagato l’ultima rata di finanziamento della macchina. A me ricorda un canto di chiesa che Suor Roberta ci faceva cantare ai battesimi. E’ la prova che passati i 40 il brivido massimo che ti può capitare è buttare dentro benzina al posto del diesel all’automatico.
Rkomi: in tempi non sospetti io lo volevo al Cornuda Summer Festival. Fedele a sé stesso ci tiene a farci vedere che è “in scarica” e ha l’addominale in vista tanto quanto le orecchie. Ma da quando ha tutte ste orecchie che mi sembra Carletto il re dei mostri? Il brano è da riascoltare. Va detto che pagherei per avere la cadenza naturale di Rkomi.
Noemi: Si porta una zanziera appresso ma potrebbe essere anche na rete da pesca o una tenda dell’albergo che le è caduta addosso. E’ in pieno sclero perché tutti stanno appresso a Selvaggia Lucarelli facendole i complimenti perché è dimagrita un botto e nessuno calcola più lei che son tre anni che ci tartassa (e senza #adv) sul corso di pilates e sulla dieta prodigiosa che ha seguito. Dicono siano volati stracci e che Laura Pausini sia intervenuta per porre fine alla diatriba dicendo che l’ego più grande ce l’ha lei e su questo siamo tutti concordi. Veniamo al brano, schiera come autori i vincitori di Sanremo al completo (Mahmood, il Perfido Consigliere Blanco, Michelangelo) più l’officina che aveva costumizzato la famosa “bici di diamanti” ma l’effetto non fa venire i brividi. La canzone è una classica ballatone di Noemi, con un graffiato esasperato mescolato a sospironi che sembra quando ti sta per arrivare l’influenza, tra “raseghin” in gola e respiro corto.
Intermezzo, l’arrivo di Antonella Clerici: “Vestita con una specie di armatura in lurex”. Prosegue la carrellata di giudizi, di pari passo con la scaletta dei cantanti in gara.
Irama: è infatti arriva lui, ma senza il pezzo di armatura che si porta appresso da giorni. E’ vestito da Capitan Harlok. Pocahontas, Carletto il Principe dei Mostri e ora Capitn Harlok: una coverband di cartoni animati capitanata da Gigi La Trottola! Ha un contouring sul viso che lo fa sembrare una maschera di cera ma poco importa perché Irama è una persona normale fino a 5 minuti prima di entrare all’Ariston quando gli mettono in bocca 4 sassi, gli dicono che gli è morto il gatto e lo fanno cantare. Lui non canta a Sanremo, lui irameggia il dramma a Sanremo. Ci tiene a farci capire che il suo stylist è Fabio D’Amato (ex guru di Chiara Ferragni a sua volta in cerca di redenzione e di rendere a Fedez tutta la m***a che gli ha tirato. Vecchio accomodati che la coda è lunga) e quindi ci mostra la canottiera. La canzone è firmata dal Perfido Consigliere Blanco. Non dico altro, ma la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Comacose: sembrano un po’ Albano e Romina ai tempi di “Felicità” ma con un che anche di Vasco Rossi, dei Baustelle, dei Ricchi e Poveri,dei Righeira e di Nilla Pizzi, sicchè l’effetto è tipo un bicchiere di vino con un panino e una fetta di ananas con la panna. Li abbiamo conosciuti che si vestivano Piazza Italia, li ritroviamo in Valentino comodi e sciolti nei movimenti come sopra un ponte tibetano. Sembra di essere in un qualsiasi anno imprecisato tra il 1985 e il 2025. Tra un po’ arriva anche Toto Cutugno e Luis Miguel.
Simone Cristicchi: La canzone è delicata poesia. Dopo le stanze dei manicomi dei tempi di “Ti regalerò una rosa” ci racconta di un figlio che vede la madre tornare bambina a causa dell’Alzheimer. E cosa gli vuoi dire.
Marcella Bella: è la conferma che nella vita bisogna aver pazienza e basta farne anche solo una di giusta. Tipo Riccardo Fogli che è stato nei Pooh il tempo di farsi buttare fuori ma poi complice l’andropausa se lo sono ripresi e adesso te lo trovi anche su Linea Verde. Il brano spopolerà in tutte le sale di liscio, su radio sorriso e sarà il tormentone delle dirette di Telecittà.
Achille Lauro: arriva al Festival con l’obiettivo di non sbagliarne una. Look by Dolce Gabbana, Nick Cerioni allo stylist. Si impegna a cantare e l’impegno va riconosciuto. La cosa bella è che in un’ora si sono esibiti 9 cantanti mentre l’anno scorso a quest’ora eravamo alla seconda notizia del TG1 delle 20. Commenti sulla canzone? Scusate mi è scivolata addosso come l’orzo bollente in bilico sulla tastiera del PC. Si mi sono quasi ustionata.
Altro breve intermezzo, con l’intervento di Papa Francesco: “Non è una cosa per il FantaSanremo vero?”. E avanti…
Imagine: una esecuzione di Imagine non si nega a nessuno e penso che ogni volta che viene suonato sto pezzo Lennon dia na capocciata al muro per l’esaperazione. Penso di essere una tra i pochi a conoscere tutta la discografia di Noa ma non è merito mio. Dei tre fidanzati che ho avuto uno andava matto per lei e all’epoca ero ancora nella fase “condividiamo qualcosa insieme”. Adesso manco la posizone dello studio, non si sa mai.
Giorgia: e anche qua torna la penna del Perfido Consigliere Blanco. Bellissima, non le dai un’età, un nome, un posto.


E’ un dono di Dio fatto voce, finalmente torna a Sanremo con un pezzo alla sua altezza. Fedele a Maria Grazia Chiuri, un look minimal a servizio dell’artista non viceversa. Nulla da eccepire, nulla da dire. Abbiamo ascoltato qualcosa prima di questo pezzo? Un mio amico dice che le coppie dove lui è più giovane di lei non funzionano: non se sei Giorgia. Caro Emmanuel, tieniti stretto sto pentagramma di donna.
Willye Peyote: canzone delle sue con tantissime parole tutte diverse e capisci che uno così viene a Sanremo solo per perculare Sanremo.
Rose Villain: a Carlo Conti sta evidentemente sul c***o fare il Festival, se potesse avrebbe chiuso le 5 serate ancora a Domenica In. Ma ormai gli tocca e quindi si corre, si fa affondare la Costa Crociere ed il Comune di Sanremo ha convertito la Suzuki Stage in un campo da bocce. Ah scusate, Rose Villain. La stessa canzone dello scorso anno, cambiano solo le parole. Stessa Struttura. Per lei niente cartoni animati,preferisce sembrare un tubetto di Colgate. Spinge la canzone dall’inizio alla fine, tanto che la prima fila dell’Ariston si è trovata direttamente sul loggione. Ma lei è in quota “portatrice sana di fregnaggine” e quindi se lo può permettere.
Jovanotti: quando parte “A te” sono io a dar na capocciata al muro, non fosse altro per non sentire il male dell’ustione che mi sono appena causata. Bisogna dire che quando passi i 40 ti danno in mano una dose di buonismo e una di ciclismo. Solo che a lui regalano bici, vestiti, se si rabalta si tira su e lo curano. A noi poveri umani no.


Anche lui vestito da Ferrero Rocher ci tiene a dire che è tutto bellissimo, che ha na figlia bellissima seduta vicino a quella della Clerici, che lui è felice e che i braccialetti del matrimonio del cugino distribuita alla platea sono bellissimi. Arriva pure Tamberi, no vi prego non ce la faccio. Vado a vedere se mi sono uscite le vescicole. Ci dice che farà le Olimpiadi del 2028. Dio mio tiro un sospiro di sollievo e posso buttare gli stabilizzatori dell’umore. Comunque sto blocco dura tanto quanto l’esibizione dei primi 10 cantanti, a conferma che a Carlo Conti sta veramente sul c***o fare il Festival.
Ore 22.58, parte l’informazione di servizio: “Invito tutti a rivalutare il vituperato Sanremo 2004 condotto da Simona Ventura: c’era Marco Masini, i DB Boulevard, Daniele Groff. Persino le Lollipop oggi farebbero la loro figura”.
Olly: ma da quando ha la erre moscia? @paolasalvador voglio lo stesso taglio di capelli. I primi 15 secondi secondi di canzone sono in sanscrito, poi parte google traduttore e il testo si fa comprensibile. Frequenta la stessa palestra di Rkomi solo che lui è in pieno bulk. Sembra un po’ Irama prima che gli abbiano ficcato i sassi in bocca e detto che gli è morto il gatto. E’ la versione italiana di Benson Boone e gli copia i pantaloni dei Grammy ma sopra ci mette lo smanicato preso al Lidl. La canzone non è male, abbiamo capito che quest’anno difficilmente ci alzeremo dal divano come ai tempi di Mengoni, Maneskin, Mahmood, Perfido Consigliere Blanco e quindi va bene quel che passa il convento.
Elodie: dopo Rose Villain la seconda “portatrice sana di fregnaggine” del Festival. Anche lei indossa una pseudo armatura (o un pezzo di domopak) e un make up stile Cher ai tempi di Sonny e Cher. Togliendo le parole ed il cantato il sound non è male, anzi mi piace. Da riascolatare. Anche se l’unica cosa che mi dimentico alle 7 è di aver messo su la moka e quindi mi va tutto sul fornello. Pezzo urban ma tranquillamente dimenticabile, temo.
La proposta delle 23.20: “Mandiamo a casa Carlo Conti e facciamo presentare a Gerry Scotti che almeno ha un minimo di interesse per l’evento.
Mi Ti e Tony: Dio mio Tormento dei Sottotono! Il brano non mi sembra sotto la media di quelli della serata ma in testa mi girava “Amor de mi vida”. Da riascoltare.
Massimo Ranieri: Quando hai cantato Perdere l’amore e Rose Rosse acquisti due diritti. 1) poterti vestire da cameriere del Florian 2) Farti cantare dallo zio Paolo a tutti i matrimoni di famiglia. Ridi e scherza è uno dei pochi in gara ad esser più vecchio di me.
Raf: per la prima volta in tutta la serata alzo il culo dal sedere e canto..Per il momento il Festival lo vince lui, che non so cosa gli abbiano fatto ma gli dai metà degli anni che ha. Forse a star su RAI 1 il sabato sera con Riccardo Fogli porta qualche beneficio.
Tony Effe: vestito di Blanco ma nulla a che vedere con il Perfido Consigliere Blanco. Si aggrappa al gobbo come noi ci aggrappiamo all’ultimo messaggio del malessere di turno. Sebra un cattivo dei film di Batman. Resto del parere che il requisito minimo per partecipare al Festival della Canzone sia saper cantare in prima persona, senza lasciar al povero corista sottopagato il compito di reggere il brano. In America hanno Benson Boone per dire , noi abbiamo Tony Effe.
Serena Brancale: ci dicono che ha partecipato al Festival 10 anni fa. Grazie, ce n’eravamo dimenticati tutti e forse a ragion veduta. Un po’ Jessica Rabbit un po’ Rose Villain un po’ Tullio De Piscopo “Andamento Lento”.
Brunori Sas: l’intro ricorda Rimmel. Il buio che arriva nel giorno che muore e la paura di farti male. Amore per una donna, per la tua terra. Gli si perdona anche la giacca stile tappezzeria del divano anni ’70. Ma sembra una di quelle canzoni da parole fitte in macchina al freddo o da qualche parte a dire che quella è la fine o l’inizio o tutte e due, a seconda dei punti di vista.
Moda: Lenti da sole, costola incrinata e andiamo a comandare!i Modà che fanno i Modà che cantano “Tu no” di Irama.
Clara: quest’anno so chi è, no non è Mara Sattei. Terza“portatrice sana di fregnaggine” del Festival. Si sente la penna di Madame, il sound urban. Avanti che Conti ha fretta.
Lucio Corsi: i riferimenti potrebbero essere talmente tanti che alla fine si escludono tutti. Diverso da tutti e da tutto.
Fedez: non ho mezze misure per lui, per quello che fa, che dice e forse è. Se dici che hai tentato il suicidio con il Minias sei solo una cosa: ridicolo, come la trovata delle lenti a contatto con le pupille dilatate.


Sei un privilegiato, che potrebbe dare voce ad un tema importante – quello della salute mentale – invece lo usi per farne hype. E vorrei sentire il cantato senza autotune. Fine della faccenda.
Bresh: la rubo a Fabrizio Bonetto. E’ Rkomi ma solo vestito di nero.
Sarah Toscano: Eccolo qua il tormentone! Sembra tanto Apnea di Emma direttamente dal Sanremo 2024. Qualche stecca abbastanza paurosa qua e là ma Amici deve pur piazzare qualcuno, anche perché il centro per l’impiego ha ormai istituito una apposita sezione dedicata a loro. Siamo a saturazione ormai.
Joan Thiele: E’ una impressione mia o tutti sembrano qualcun altro? Sembra un po’ Levante prima della decolorazione. Però canta bene, la scrittura c’è. Non mi fa impazzire, come tutto del resto stasera. Infatti non mi ricordo mezza canzone per ora.
Rocco Hunt: la classica canzone che convince solo chi la canta o la capisce. Io non rientro in nessuna delle due categorie.
Francesca Michielin: simpaticissima su Thread, ma il brano non è tra i suoi migliori.
The Colors: complimenti per la permanente.
Considerazione finale delle 0.50: “Siamo giunti alla fine , mai accaduto in tutta la storia di Amadeus”. E allora non resta che aspettare il prossimo appuntamento con il “pagellone” made in Cornuda.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: screen tv da Rai1, 11 febbraio 2025)
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