Sanremo 2025, vince Olly. Ecco il pagellone finale “Made in Cornuda”

Olly, Lucio Corsi e Carlo Conti

Già definito da molti come “il Festival più veloce della storia” l’edizione 2025 di Sanremo ha visto il trionfo di Olly con Balorda Nostalgia. In una cinquina finale tutta al maschile il cantante genovese si è imposto davanti a Lucio Corsi, Brunori Sas, Fedez e Simone Cristicchi. 

Memore forse delle ben più lunghe edizioni condotte da Amadeus anche quest’anno il pagellone finale made in Cornuda dell’ultima serata della vicesindaca Erica Condio, grande appassionata di musica e cantante per diletto, è stato pubblicato prima della fine della serata. 

Un appuntamento social ormai divenuto una piacevole tradizione, anche per chi non fosse riuscito a seguire per intero (o per nulla) la serata finale del festival. Ed ecco allora, esibizione per esibizione, il commento senza sconti dell’implacabile avvocato civilista cornudese. Godetevelo, basta solo un po’ di ironia e lo stare al gioco.

Ringrazio chi per ogni serata mi ha mandato la scaletta dell’Ariston (si avevo proprio quella di Carlo Conti, come i veri accreditati della sala stampa), le signore che mi hanno fermato dicendomi “prendo sonno dopo quattro cantanti ma poi ti leggo”, il mio ego spropositato, Pippo Baudo per avermi insegnato la resistenza ad ogni tipo di canzone, il mio pubblico di peluche (hanno tutti un nome), Gigi La Trottola, ZeroCalcare, il Perfido Consigliere Blanco. Tenermi impegnata mi è stato utile, tutto serve specie in certi momenti che non si vedono ma si vivono

Magari ci si rivede l’anno prossimo, magari prima. 

20:40 Carlo Conti è già all’Eurofestival, gioca la carta “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte e la vinciamo facile. Se Conte avesse emesso i DPCM alla stessa velocità con la quale Conti presenta il Festival la pandemia sarebbe durata sei mesi in meno. Quando Gabry Ponte lo invita al suo concerto a San Siro a Carlo Conti parte la sciabbarabba e minaccia di far partecipare.

20:59 Entra Cattelan che cerca di mettere un’ipoteca sulla prossima edizione prima di esser “paccato” e sostituito da De Martino. In realtà il conduttore verrà scelto tra gli aspiranti tedofori di Milano – Cortina, che l’importante e tenere il passo.

21:06 Entra Alessia Marcuzzi. Mi ero convinta a fare il botox alla fronte, dopo aver visto lei (che assomiglia ad Irama più di quanto Irama somigli a se stesso) ci sto ripensando. Tenta di rubar la scena a Topo Gigio facendo “l’orso abbraccia tutti”. Tra poco a Carlo Conti parte la sciabbarabba e stacca il generale all’Ariston.

21:28 Alessia Marcuzzi ha ingoiato tutto il blister delle pillole della pressione di Massimo Ranieri o la cassetta dei farmaci di Fedez tanto è su di giri. Adesso le faranno abbracciare Irama per 20 minuti sperando torni in qua. 

22:06 Alberto Angela spiega Montalbano come se fosse la Reggia di Caserta

22:15 Chiamate un esorcista per la Marcuzzi

22:31 Suzuki Stage, Tedua che si è tagliato i capelli che sembra un incrocio tra Mahmood e Tony Effe che a sua volta ha la permanente come Stash. Più che Sanremo ormai è Indovina chi. 

22:54 Antonello Venditti. E chi lo dice ad Achille Lauro che c’è il Venditti vero?

23:30 Carlo Conti annuncia i Planet Funk con lo stesso entusiasmo con il quale si segnalano code e rallentamenti in autostrada. Io ne approfitto per sgranchirmi le gambe. Devo prendere un laptop più leggero

00:04 Han cantato 20 su 29. Ce la posso fare.

00:38 Invitano Carlo Conti a far parte della nazionale di curling. Tra poco gli parte la sciabbarabba sul serio.

1:11 Si chiude il televoto e si chiude il pagellone. 

FRANCESCA MICHIELIN: si vede che lei sente il pezzo e pensa ad una persona precisa quando canta “chissà con chi farai un figlio”. È come quando vorresti raccontare alle tue amiche dell’ultimo disagio / malessere ma un po’ ti vergogni e speri che lo capiscano da sole e ti chiedano di parlarne. Revenge song un po’ fiacchetta, non pretendevo don’t speak dei No Doubt ma la nostra Taylor Swift può far di meglio. 

WILLIE IL PEYOTE: il titolo della sua risposta è la giusta risposta alla domanda “Vorreste rivedere Toni Effe al Festival?” Grazie ma no grazie. 

MARCELLA BELLA: mi preoccupa il fatto che mia sorella la sa a memoria. Ci rivediamo in coda al chiosco della pro loco per ordinare braciola con polenta, frittura e quante patatine? 

BRESH: Oggi ho sentito per radio una canzone che non riuscivo a collocare e allora mi son detta che quella doveva essere la canzone di Bresh, e infatti. Povero ieri sera gli han fatto cantare la cover 3 volte (una volta non andava il microfono, una volta si era staccato il filo dell’amplificazione, una volta gli chiedono la carta di identità perché Rkomi ha già cantato). Non capisco bene di cosa parla la canzone “e anche se tu non lo vuoi sapere sappi alla fine che ti voglio bene” è la classica frase di quando vorresti mandare a fanculo qualcuno ma sei un po’ sottona. 

MODA‘: “forse è vero siamo fatti tutti e due per qualcun altro ma io non ti dimentico”. Una classica ballatona da sei politico.

ROSE VILLAIN: la stessa canzone dell’anno scorso (melodia, crescendo, bridge, ritornello) con il testo scritto da chat gpt. Un po’ di voce c’è, autotune anche. Sono io che non capisco.

TONY EFFE: pensare che tra 40 anni lui sarà l’equivalente di Massimo Ranieri. Fortunatamente e sicuramente non ci sarò. 

CLARA: già faccio fatica a distinguerla da Gaia e Mara Sattei, stasera si veste da Elsa di Frozen. La mia ovviamente è tutta invidia. La canzone è tecnicamente difficile, il testo un po’ di rime e un po’ di parole alla Madame (che però incita a votare Lucio Corsi, le deve proprio piacere quel che ha scritto). Grower (nel senso che il pezzo è cresciuto di sera in sera) ma boh.. Le hanno attaccato male le extension. Non so cosa altro dire

SERENA BRANCALE: quando non sai le parole di una canzone in inglese e la canti lo stesso. L’effetto è lo stesso. Però ho scoperto che ha 8 anni meno di me (quindi la stessa età di Rose Villain) e quindi me ne sto zitta. Io gliene davo 5 più di me 

BRUNORI SAS: più che parental control, parental reserved nel senso che è una canzone solo per genitori. Se hai meno di 20 anni qualsiasi piattaforma ti blocca l’ascolto, se ne hai più di 35 e non hai figli ti si apre un link direttamente su Tinder. “E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre e tutta questa felicità forse la posso sostenere perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore”. Come sempre lassù qualcuno ci ha visto lungo, se fossi stata la stella polare di qualcuno sarebbe andato inciampando di continuo. Giusto così. 

FRANCESCO GABBANI: sono aperte le iscrizioni al camposcuola e al viaggio dei giovanissimi. Più ascolto il suo pezzo e più mi sale una domanda. Ma tu quando finisci di pagare il finanziamento della macchina la tieni o la cambi subito? 

NOEMI: stasera con un abito portabile solo se devi fare la Statua della Libertà. Classica canzone da Noemi. Non saprei dove altro metterla. Noemi canta bene, giusto qualche “grattata” per ricordarci che è lei ma il prezzo non parte.

ROCCO HUNT: l’elenco degli autori è la formazione dell’Atalanta riserve e primavera compresa. È un limite mio, non pervenuto. 

THE KOLORS: vincono ogni anno il Festivalbar anche se il Festivalbar non c’è più. Il vero e unico gruppo inclusivo, nel senso che per andare ad un loro concerto basta saperne una e le sai tutte. “non posso credere alle voci dell’ansia sanno il mio nome ma non è la realtà”.

OLLY: la nostra corazzata anti Fedez. Se Marta Donà piazza anche lui si conferma la Queen indiscussa del management sanremese. Le sue “erre” mi fanno morire (vorrrrrrrrei vorrrrrrei) stasera canta con le adenoidi in mano e la colllanina del battesimo del papà. Olly pensaci tu, tien botta. 

ACHILLE LAURO: ma non avevano congedato Antonello Venditti? Scusa Lauro, sei la nostra seconda corazzata anti Fedez. Mal che vada abbiamo la colonna sonora della prossima fiction di Rai 1

COMA COSE: Cuoricini sono come la Svizzera, non si tocca. Piace a Elisabetta del Pedibus, a mio nipote, a chiunque. A seconda di come li pronunci diventa un auspicio, una previsione, una maledizione. In ogni caso va bene così, perché i Coma Cose hanno finalmente dato a noi disagiati ed ai nostri malesseri un inno!!!!

GIORGIA: TECNICA E VOCE ALLO STATO PURO. Le si perdonano anche le calze tinta carne. Esecuzione meno precisa delle precedenti almeno fino alla prima metà del brano. Non succede ma se succede sono 30 anni da Come saprei. 

SIMONE CRISTICCHI: se dici che il pezzo è bello sei un superficiale generalista, se dici che è brutto sei un insensibile con la puzza sotto al naso. Fate voi.

ELODIE: a livello di immagine non ce n’è per nessuno. Un pezzo traghetto, poco a fuoco, con qualche imprecisione sugli acuti (la stanchezza si fa sentire per tutti), vedremo dove approderà Elodie. 

LUCIO CORSI: bella, bella, bella, “non ho mai perso tempo, è lui che mi ha lasciato indietro”. La prova che qualcuno che ha qualcosa da dire c’è. Gli si perdona anche il dissing tra Carlo Conti e Topo Gigio. Non succede ma se succede non ci sarebbe nulla da ridire. 

IRAMA: E il verbo si fece Irama e venne ad irameggiare presso di noi. Un cantante che non è soltanto un interprete è un verbo vero e proprio, stasera in versione Lady Oscar. Finito il Festival potete liberare i gatti. Rimpiango però i tempi de “La Genesi del tuo colore” cantata da Irama prima di diventare Irama

FEDEZ: parliamo del pezzo. Se prendiamo a riferimento la produzione di Fedez questo è nettamente un passo avanti ma continuo a pensare che di genuino in questo sia ben poco. Un Festival low profile basta a cancellare tutto quel che si porta appresso? In ogni caso non credo che questo sia l’equilibrio e la serenità di cui parla e che gli auguro, come ad ogni essere umano che affronta i suoi demoni al meglio delle proprie possibilità. Ma se non vince è meglio. Il tempo poi ci dirà qual è il confine tra marketing verità e finzione. 

SHABLO feat. TORMENTO GUE JOSHUA: fanno il loro l’ho già detto. Meritano solo per aver portato Neffa a Sanremo “in dopa trovo la mia cura, in doopa mischio le radici e la cultura e ho energia pura”. Old Butl Gold. 

JOAN THIELE: bang bang he shot me down, bang bang. Martini bianco e stile anche con il mocio in mano. Poco da fare. 

MASSIMO RANIERI: solo perché hai cantato Perdere l’amore e Rose Rosse e tieni il suono meglio di tanti altri nonostante l’età

GAIA: andiamo per esclusione, Clara ha già cantato, Elettra Lamborghini stasera non c’è. Ok canto io canti tu chi è la prima che cede stasera? Decisamente meritava un pezzo meno penalizzante. 

RKOMI: “Visti dall’alto” è la sua canzone che preferisco. Stasera sembra vestito da Conte di Montecristo ma il pezzo è bello “quante cose distruggiamo costruendo”. Bello il pezzo, a me piace. Ascoltatelo con calma in macchina.

SARAH TOSCANO: nel 1998 l’allora ventenne Lisa partecipa a Sanremo con un brano dal titolo “Sempre” che equivale all’Amarcord di Sarah Toscano. Bella voce, tutto fila e fonde, seconda a Sanremo Giovani, terza in classifica generale poi sparita. Questo per dire che intorno al talento va costruita una cifra precisa, altrimenti ci si perde. O peggio si va in burnout come è successo a tanti ex di Amici dati in pasto troppo giovani e troppo velocemente ad un meccanismo più grande di loro.

(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: screen tv da Rai1, 15 febbraio 2025)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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