Salvini riapre la porta al Bob a Cortina: “Elaboreremo una proposta che non costerà un euro in più agli italiani”

Il ministro Salvini all’inaugurazione della Superstrada Pedemontana Veneta

La pista da Bob per le prossime Olimpiadi sembra non trovare pace: dopo innumerevoli “Cortina si, Cortina no”, ieri il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha dato l’impressione di volere riaprire la porta alla “Regina delle Dolomiti” come sede per ospitare questa disciplina durante i Giochi invernali del 2026.

Durante la cabina di regia che si è tenuta nel pomeriggio a Roma, e a cui ha partecipato anche il governatore del Veneto Luca Zaia, Salvini ha assicurato che il Mit (Ministero delle infrastrutture e trasporti) si farà carico di elaborare una proposta che “non costerà un centesimo in più agli italiani”. L’obiettivo del vicepremier e ministro, come ha precisato, è quello di tutelare sia i contribuenti che il Veneto e quindi presenterà al più presto una ipotesi ai decisori. “Si è perso troppo tempo” ha chiarito Salvini come fa sapere una nota del Mit.

Quella in corso sarà dunque una settimana decisiva in cui – molto probabilmente, anche perché sembra non esserci più molto tempo – verrà scelta la sede per ospitare la pista da Bob considerati anche i necessari tempi tecnici di realizzazione o di adeguamento di quelle già in essere.

Pochi minuti prima dell’inizio della cabina di regia, il Cio (Comitato olimpico internazionale) in una nota ha sottolineato come le gare si debbano svolgere “in una pista esistente” chiudendo di fatto le porte non solo a Cortina ma a tutta Italia, considerato anche che sarà necessario effettuare anche dei test.

“Vogliamo la nazionale giamaicana a Cortina”

“Si intende che sia pronta oggi o anche poco prima delle Olimpiadi? – si domanda Zaia – Oltre a questo dico che il Cio è sovrano perché governa tutto quello che riguarda le Olimpiadi. Io so che noi siamo partiti con un dossier che loro hanno premiato e che è quello del Bob a Cortina, il più vecchio del mondo e risalente al 1928. Il progetto prevede anche l’unica pista a norma anche per le Paralimpiadi“.

“A chi mi dice che in questa disciplina ci sono pochi iscritti rispondo che per lo stesso motivo bisogna chiudere anche Monza visto che non sono in molti a correre in Formula 1 – conclude Zaia -. C’è anche la nazionale giamaicana di Bob e noi vogliamo vederla a Cortina”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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