Villa Sandi è stata ieri sera, venerdì, il prestigioso palcoscenico del debutto de “Il romanzo del Prosecco” (già ribattezzato “Prosecco Blues”), il nuovo spettacolo ideato da Luciano Ferraro, vice direttore del Corriere della Sera e autore della guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia”, accompagnato dall’eleganza musicale del pianista e compositore Giordano Giordani.


Per l’occasione si sono riunite le più importanti figure istituzionali e rappresentative del mondo del Prosecco, dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia ai presidenti dei tre Consorzi di tutela (Giancarlo Guidolin per la Doc, Franco Adami per la Docg e Michele Noal per l’Asolo Prosecco Docg), testimoniando così l’unione e la coralità di un intero territorio nel celebrare la storia, la cultura e il valore identitario di questa eccellenza italiana.
“Il romanzo del Prosecco” è un’esperienza inedita, frutto dell’attenta ricerca del giornalista, che da anni esplora e valorizza storie di vignaioli che con impegno e dedizione custodiscono un’eredità preziosa, e che ha trovato in Villa Sandi il luogo ideale per questa prima rappresentazione.
Attraverso una narrazione che intreccia esperienza, tradizione e conoscenza, Luciano Ferraro ha accompagnato il pubblico in un viaggio alla scoperta dell’anima più autentica del Prosecco: dalle sue radici profonde, alle peculiarità che lo rendono unico, fino al suo ruolo di ambasciatore riconosciuto dello stile di vita italiano nel mondo. Una storia che vive e si rinnova grazie a generazioni di produttori, testimoni di un sapere tramandato con dedizione e divenuto sinonimo di eccellenza e identità del nostro Paese.


“Accogliere la première di uno spettacolo dedicato al Prosecco, simbolo della nostra terra e ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo, è per noi motivo di grande soddisfazione. Villa Sandi non è solo un’azienda vitivinicola, ma un luogo che custodisce l’anima di un territorio, facendosi promotore di iniziative che uniscono arte, storia e vino – ha spiegato a inizio serata Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi – Esperienze come questa ribadiscono il nostro impegno nel reinterpretare, in chiave moderna, l’antico ruolo delle ville venete come sedi di incontri culturali e artistici. Oggi il Prosecco è molto più di un vino: è veicolo di cultura e d’eccellenza. È simbolo della nostra tradizione, per questo dobbiamo continuare a tutelarlo e valorizzarlo. Legati alla storia di queste terre generose, ma con lo sguardo rivolto ad orizzonti più ampi, puntiamo a diffondere nel mondo questo legame storico. Ringrazio Luciano Ferraro per aver saputo trasformare il nostro patrimonio in un racconto capace di emozionare e di esaltare il valore culturale e identitario del nostro vino e del nostro territorio”.


“Quando, da ministro dell’Agricoltura, riuscii a far finalmente approvare la legge sulla Denominazione di origine controllata dei vini ‘Prosecco’, termine che deve assolutamente rimanere, andai il giorno stesso a piantare una vite di glera – ha raccontato proprio Zaia, scherzando sul provvedimento spartiacque del 2009 a cui diede decisivo impulso – Ma poi è morta…“.
Dopo il debutto in Villa Sandi, la rappresentazione proseguirà il suo cammino, portando in scena, in altre prestigiose location, il fascino di un territorio straordinario e il valore di una tradizione vitivinicola che racchiude storia, passione e saper fare italiano.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza)
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