Bruno Vespa a Crocetta del Montello. Nello splendido giardino di Villa Sandi, il celebre giornalista ha reso pubblico l’accordo che ha stretto con la famiglia Moretti Polegato, la quale si occuperà della produzione del suo Prosecco, un Valdobbiadene Superiore Docg e un Prosecco Doc rosé.
Vespa è un grande intenditore di vini, inizialmente come semplice appassionato e poi come viticoltore e produttore con la sua azienda famigliare in Puglia. Sulle terre del prosecco è giunto grazie ad un incontro ‘galeotto’ con il Governatore del Veneto Luca Zaia.
“A luglio dell’anno scorso – ha spiegato Vespa – ho accolto nella mia masseria Zaia e il presidente della Puglia Michele Emiliano. Festeggiavano l’anniversario del progetto ‘Terregiunte’, vino che nasce da uve salentine e della Valpolicella. Zaia ha rinnovato l’invito a venire in visita in questo pezzo d’Italia, è stato molto convincente. Grazie poi al supporto dell’enologo Riccardo Cotarella, che segue sia i miei vigneti che quelli della famiglia Polegato, siamo giunti a questo risultato”.
Un ettaro dunque, sulle colline del valdobbiadenese, che produrrà uno charmat lungo in versione brut e un prosecco rosé, vino dalle enormi potenzialità che sta incontrando il favore del grande pubblico. Vespa ha sottolineato il suo amore per il Veneto, che ha definito “la regione più completa d’Italia, con le montagne più belle, il mare, le città d’arte e l’area collinare degne di nota”.
“Dopo questo lungo lockdown – ha raccontato il giornalista aquilano – il turismo deve fungere da volano alla ripartenza e tutti gli operatori dovranno puntare all’esaltazione del territorio e delle bellezze che ci circondano. Noi italiani però dobbiamo imparare a valorizzarci di più, nel turismo come nel vino. Basti pensare alla Francia: quando noi acquistiamo un vino francese facciamo propria l’interezza della loro nazione”.
“Visto il motivo per il quale siamo qui oggi, – conclude – è importante sottolineare come il Prosecco Superiore sia un ambasciatore del vino italiano nel mondo e noi vogliamo, e dobbiamo, fare bella figura. Amo il Veneto da sempre, già dagli anni Ottanta: prima di iniziare nemmeno a sognare di diventare produttore, in un libro fotografico dal titolo ‘Veneto. La rinascita’ già parlavo della grandezza dei vini di questa zona. E’ bello essere qui con una nuova veste”.
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