Casse di espansione di Ciano, botta e risposta tra l’assessore regionale Bottacin e il sindaco Tormena

Parole durissime quelle espresse dall’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin contro il sindaco di Crocetta del Montello Marianella Tormena. Durante l’inaugurazione di alcune opere idrauliche tra i Comuni di San Fior e Codognè, lunedì, l’assessore ha tirato in ballo il progetto delle casse di laminazione previste a Ciano del Montello facendo un parallelismo tra le due realizzazioni e contestando in maniera precisa la Tormena.

“Qualcuno dimentica che stiamo lavorando per la sicurezza dei cittadini – ha sottolineato Bottacin – fa speculazioni che non condivido, esprimendo dichiarazioni false e alimentando un clima di odio, per questo sono stato aggredito. L’Autorità di Bacino ha finanziato l’opera e ci sono i fondi per la progettazione. Quando si parla di casse di laminazione alcuni esprimono paesaggi apocalittici, muri di cemento armato, distruzione dell’ambiente. Speculazioni di un certo tipo, dichiarazioni poco avvedute”.

Tormena ha ribattuto: “Direi che le due opere non siano nemmeno lontanamente paragonabili: quella di Ciano prevede 40 milioni di metri cubi, quelle inaugurate a Codognè e San Fior 70 e 17 mila metri cubi. E le differenze continuano perché il progetto che riguarda Ciano è dentro l’alveo della Piave, area tutelata e protetta da direttive europee, questa invece è su terreni agricoli. Ribatto poi che i contributi di cui parla l’assessore giungono perché richiesti dalla Regione, non cadono dal cielo senza motivo. Sottolineo che le casse di Ciano riguarderebbero 550 ettari di terreno, una dimensione paragonabile alla quasi totalità delle opere simili di tutto il Veneto e la previsione di spesa è di 150 milioni di euro, terza opera a livello di costi dopo la Pedemontana e l’Idrovia Padova-Venezia, non 2,8 milioni. Concludo sottolineando quello che mi preme maggiormente: non abbiamo mai minacciato nessuno, ci siamo affidati a un tribunale, la maniera più corretta e democratica visto che siamo un Comune, fortunatamente supportato in questa battaglia anche dai paesi vicini, che nutrono le nostre stesse grandi preoccupazioni. Rinnoviamo l’invito all’assessore a farci visita, la cittadinanza sarebbe lieta di partecipare ad una serata pubblica”.

Un tema che da anni accende gli animi e che nei giorni scorsi ha ottenuto interesse anche in Europa grazie al lavoro del Comitato per la tutela delle Grave di Ciano, che ha presentato due nuove interrogazioni: la prima in collaborazione con l’eurodeputata Sabrina Pignedoli alla Commissione Europea, la seconda con la senatrice Orietta Vanin, questa volta inviata ai Ministri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.

In sede europea c’è stato il richiamo da parte del Commissario all’Ambiente e agli Oceani, Virginijus Sinkevicius, ad eseguire la Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto delle casse di Ciano, contrariamente a quanto vorrebbero Autorità di Distretto Alpi Orientali e Regione Veneto.

La costruzione poi di casse di espansione che determinino un restringimento dell’alveo e incidano su un sito Rete Natura 2000 è contraria alle Direttive Europee: “Contrariamente a quanto ripetutamente dichiarato da vari politici locali – sottolineano dal Comitato – tale opera, non rispettandone i requisiti, non risulta inserita nel PNRR presentato dall’Italia. Dalla risposta della Commissione Europea risulta poi palese che se l’iter dell’opera proseguirà in questi termini, per l’inottemperanza alle Direttive Europee saremo soggetti a sanzioni comunitarie”.

Nell’interrogazione della senatrice Vanin è stato invece chiesto che si disamini il progetto della Regione Veneto relativo alle casse e che vengano effettuate le opportune verifiche sulla conformità del progetto rispetto alle direttive europee.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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