Crocetta del Montello, l’interrogazione comunale sulle problematiche del genitori lavoratori

L’emergenza sanitaria che ha colpito duramente tutta Italia ha mostrato le numerose criticità dei nostri vari sistemi e ha tristemente sottolineato come le sorti dei più piccolini non siano tra le priorità dei governanti.

Lunedì 4 maggio infatti, in Veneto così come in altre regioni, molte aziende hanno riaperto i battenti mettendo in seria difficoltà tutti i genitori lavoratori: questo avviene anche a Crocetta del Montello, dove si percepisce malumore e disagio.

A rappresentare questa fetta di società c’è Alessandra Menon, banchiera e mamma nonché consigliere di minoranza con il gruppo ‘Progetto 2019-2024’: “Siamo in enorme difficoltà – spiega Alessandra – e qui parlo solo da genitore. Molti di noi sono tornati nelle fabbriche e negli uffici, alcuni in realtà non hanno mai smesso di lavorare lungo questi due mesi di chiusure, i nonni devono essere tutelati e le strutture come scuole e asili sono chiuse a tempo praticamente indeterminato perché da qui a settembre è un periodo decisamente lungo”.

A”d oggi, almeno per la scuola di Crocetta, la didattica a distanza prevede un paio d’ore a settimana di lezione online: è facile comprendere come questa offerta risulti troppo limitata anche se non è certo colpa degli insegnanti. – continua Menon – Per il resto del tempo i ragazzi devono scaricare i compiti, eseguirli, e ricaricarli nel registro elettronico: questo vale per gli studenti delle elementari e delle medie e se i secondi sono grandicelli e autonomi, per i primi il supporto dei genitori è indispensabile”.

“Il focus dunque passa ai pc, divenuti fondamentali in queste giornate: se ogni studente avesse un pc sarebbe possibile predisporre lezioni online nello stesso orario di scuola, così prima di andare al lavoro i genitori potrebbero seguire i ragazzi nella connessione sapendo che fino all’una almeno sono sotto il controllo degli insegnanti, un lasso di tempo dove possano relazionarsi tra loro, rispettando il diritto allo studio”.

Su questo tema il gruppo di minoranza capitanato da Eugenio Mazzocato ha provveduto ad inoltrare un’interrogazione al sindaco Tormena, datata 15 aprile, a cui però non risulta nessuna risposta. Nel documento viene segnalato come il numero di computer necessari per l’insegnamento, a fronte di abitazioni senza alcun device famigliare, siano circa 200 pezzi per l’intero istituto e come il decreto governativo ‘Cura Italia’ preveda di riuscire a soddisfare solo un 10% delle reali necessità.

Si conclude poi con la richiesta di capire come l’amministrazione in carica pensi di affrontare questa criticità, sostenendo le famiglie e garantendo un servizio equo a tutti gli studenti.

Non si pretende certo che l’acquisto passi attraverso le casse comunali – sottolinea Menon – ma esistono proposte, idee, magari un acquisto collettivo ad un prezzo più vantaggioso e ad un contributo alle famiglie in difficoltà economica. E perché non prendere al volo l’occasione di migliorare la connessione internet che nel nostro Comune non viene ricordata di certo per l’efficienza? Si parla di collaborazione, la si professa, allora perché non usarla in questo duro frangente, abbiamo mesi davanti a noi per creare qualcosa che ci faccia trovare pronti di fronte ad un autunno che ancora non si conosce come sarà. Se la politica nazionale non si occupa in primis delle necessità delle famiglie cerchiamo almeno di farlo con gli strumenti locali, nel limite del possibile”.

(Fonte: Ylenia Bigolin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati