E dopo Vidor, anche Crocetta del Montello appende il suo striscione sul municipio: “Salviamo le Grave di Ciano, no alle casse di espansione!”.
Solo qualche giorno fa l’amministrazione Bailo aveva esposto in pieno centro a Vidor, a Colbertaldo e a Bosco, tre grandi scritte, volte a porre l’attenzione su un progetto che sta creando profonde spaccature tra i Comuni rivieraschi interessati e l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.
Nell’ultimo periodo i toni si sono alzati, così come l’asticella dello scontro, con il Comitato per la tutela delle Grave di Ciano che ha richiesto a gran voce le dimissioni di Bottacin, reo di spingere verso la realizzazione di un ecomostro che devasterebbe un terzo del Comune di Crocetta e un’area tutelata da normative europee vista la sua importanza naturalistica.
“Ringrazio il supporto del collega sindaco Mario Bailo – racconta la sindaca Marianella Tormena – solo uniti potremmo riuscire a far capire la nostra posizione e le nostre ragioni. Questo tema è scottante ed è doveroso rendere partecipe la cittadinanza, non solo di Crocetta, ma di tutta l’area attorno: la gente deve sapere che impatto potrebbe avere sulle proprie vite, sulla propria quotidianità”.
“L’ultimo nostro passo – prosegue – è stato quello di presentare un ricorso al Tribunale delle Acque pubbliche contro la delibera n° 302 della Giunta regionale del Veneto per annullarla e bloccare il progetto delle Casse. Nel frattempo però dobbiamo fare di più: chiediamo il coinvolgimento di tutti, dobbiamo creare rete, sensibilizzare chi conosce solo di sfuggita questi splendidi luoghi e far capire cosa potrebbe andare perduto se le casse venissero davvero costruite”.
Il forte diniego a quest’opera si rende esplicito anche in paese, sulle facciate delle abitazioni private, dove iniziano a far capolino altre lenzuola: gesti spontanei che raccontano il sentimento di un Comune intero.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it