Crocetta, duro scontro tra Andrea Zanoni e Gianpaolo Bottacin dopo il silenzio di Zaia all’appello sulle Grave di Ciano

La mancata risposta del governatore Luca Zaia di fronte alla chiamata dei sindaci rivieraschi sul tema del progetto delle casse a Ciano, capitanati da Marianella Tormena di Crocetta del Montello, sta scatenando un vero e proprio putiferio.

Nelle ultime ore c’è stato un botta e risposta tra Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, e l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin: i due hanno utilizzato parole forti su un tema molto sentito dalla popolazione, preoccupata dalla possibilità di una simile opera.

Abbiamo atteso tre mesi per avere una risposta dall’assessore Bottacin a due interrogazioni molto semplici – spiega Zanoni -, ora capiamo il perché di un ritardo altrimenti ingiustificato: era imbarazzato nel doversi arrampicare sugli specchi perché quanto proposto era in netta violazione delle ferree regole della Commissione Europea sul Recovery Fund, poiché i progetti devono essere completati entro il 2026”.

“Due bacini di laminazione imponenti, con una capacità di 30 milioni di metri cubi e un costo complessivo di ottanta milioni di euro – attacca il consigliere -, era evidente che la tempistica non potesse rispettare i diktat europei, facendo lavorare 800 persone per quattro anni”.

Zanoni tira in ballo poi anche il punto focale riguardante la tutela del territorio: “Abbiamo smascherato Bottacin anche sulla questione della sostenibilità ambientale: durante la risposta in aula, così come nella lunga relazione al bando del 16 marzo sulle casse di Ciano, non cita mai una lettera del ministero dell’ambiente del 10 gennaio 2020 in cui è scritto che l’Italia è già attenzionata dalla commissione Ue nell’ambito di una procedura EU-Pilot relativa alla violazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat, che può coinvolgere anche Ciano del Montello, in quanto sito di importanza comunitaria facente parte della Rete natura 2000. Perché ha censurato questo documento? Era incompatibile col suo obiettivo di realizzare le casse nelle Grave di Ciano?”.

“L’assessore Bottacin – conclude Zanoni – ha poi citato a sproposito sia l’ex presidente del Consiglio Gentiloni che l’ex sottosegretario all’ambiente Morassut, imputando a loro la scelta del sito di Ciano. La scelta dell’ubicazione delle casse di Ciano deriva invece dal ‘Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico previsto dalla Regione del Veneto del 13 novembre 2010’ firmato dal Presidente Zaia. Non ce lo inventiamo noi, ma sono i fatti così come espressamente ribadito dall’allora ministro dell’Ambiente Costa in una lettera inviata proprio a Bottacin il 26 marzo 2020”.

Parole durissime che hanno spinto Bottacin a dire la propria verità: “Il consigliere Zanoni ha perso, una volta ancora, un’occasione per informarsi prima d’intervenire. Grave non sappia che è l’autorità di bacino e non la Regione a pianificare le opere idrauliche di questo tipo. Proprio l’autorità di bacino ha inserito l’intervento di Ciano nel piano stralcio approvato il 2 ottobre 2010 e poi nel novembre 2013“.

“Così come è il Governo che nel 2016, tramite decreto del Ministero dell’ambiente del 30 novembre, ha finanziato la progettazione dell’invaso di Ciano – replica Bottacin -. Ricordo anche che tale intervento è esattamente quello a cui si riferisce l’ex sottosegretario Morassut nella sua lettera al sindaco di San Donà di Piave”.

“Ancora una volta, quindi, da tutti i punti di vista, Zanoni ha perso l’ennesima occasione per tacere – conclude l’assessore regionale -. Inoltre di sicuro non è al corrente che anche ieri ho incontrato alcuni sindaci: quelli di Montebelluna, Sernaglia, Giavera, Nervesa, Pederobba, Vidor, Volpago”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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