Dal rosa dell’amore e della dolcezza al rosso del sangue e della violenza il passo è spesso molto breve. Le violenze fisiche e psicologiche sulle donne sono ancora una drammatica realtà, molte volte tenuta nascosta tra le mura di casa: secondo l’Istat, quasi un terzo delle donne tra i 16 e i 70 anni, circa 7 milioni in tutto, ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
“Una mia amica è scappata dal compagno che la picchiava, un’altra riceveva continue minacce telefoniche” racconta Daniela Fantin di Crocetta del Montello “e ho voluto fare qualcosa per raccontare queste storie.
L’ispirazione è stata la vicenda di Cesira e Rosetta nel film ‘La ciociara’, ma cercavo qualcosa di diverso, più adatto ai nostri tempi”. E la scelta, partita da racconti di vita vissuta, si è intrecciata con una forma espressiva che Daniela pratica ormai da alcuni anni, il burlesque.
“Non è solo lustrini, brillantini e calze a rete, così come noi donne non siamo solo un corpo: al di là della patina spensierata e coreografica di tante esibizioni, il burlesque ci aiuta a dire chi siamo, con i nostri pensieri, i difetti, le debolezze, ma anche con ironia e leggerezza”.
È proprio questo l’obiettivo del Galà Burlesque che sabato 16 ottobre porterà Daniela e tante altre performer sul palco del Teatro Ballarin di Lendinara (Rovigo). L’iniziativa è inserita nel calendario dell’Ottobre rosa, mese internazionale per la prevenzione del tumore alla mammella; il ricavato dei biglietti e delle offerte sarà devoluto all’Andos, associazione delle donne operate al seno.
La promotrice Erica Verza, in arte “Betty Blonde”, ha vissuto in prima persona questa esperienza e ora aiuta altre donne, tramite il burlesque, a ritrovare consapevolezza di sé e autostima.
“Riproporrò anche stavolta la mia performance sulla violenza contro le donne – aggiunge Daniela Fantin, in arte “Dizzy Dishes” – con cui ho ricevuto una menzione speciale della giuria al ‘That’s Amore Burlesque Festival’ di Roma nel gennaio 2019. Sul palco ci sono solo io, una sedia e una musica”.
Il brano scelto (“I will survive” di Gloria Gaynor) è uno dei più grandi successi della discomusic: melodia e ritmo incalzanti fanno da forte contrasto con i segni di violenza che via via si scoprono sulla pelle, non così il testo che racconta di una rinascita dopo una relazione traumatica. “Non riuscivo a trovare il brano giusto. Guardando per l’ennesima volta il film ‘Priscilla, la regina del deserto’ ho avuto un’illuminazione quando l’ho sentito nella colonna sonora”.
Che il tema della violenza sulle donne sia ancora, nonostante tutto, un tabù lo racconta proprio Daniela. “Stavo tornando a casa in treno dopo aver portato l’esibizione a Roma. Non avevo fatto in tempo a struccarmi e mi erano rimasti i segni violacei sul collo e sulle braccia: alcuni passeggeri li hanno visti e hanno girato la testa dall’altra parte. Forse è proprio da qui che bisogna partire per cambiare le cose”.
(Foto: Daniela Fantin).
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