Le stangate legate al caro bollette iniziano a farsi sentire con forza, non solo tra le famiglie ma anche in tutte quelle strutture dove risulta più difficile limare i consumi.
Le Rsa sono sicuramente tra queste ultime, nel caso specifico la residenza per anziani “Villa Belvedere” di Crocetta del Montello, che per voce del suo presidente Marco Tappari aveva denunciato fin da subito il dramma economico da affrontare: “Mio malgrado credo di essere stato il primo – spiega Tappari -, nell’agosto dello scorso anno, a portare alla ribalta nazionale il problema dell’insostenibile incremento dei costi energetici, in particolare per le case di riposo e, più in generale, per tutti. In quell’occasione si parlava delle bollette della luce ma io cercai di far porre l’attenzione sul fatto che, nei mesi a venire, la batosta più grande sarebbe arrivata sulle bollette del gas, e così è stato”.
I dati riportati dalla struttura sono davvero allarmanti: la differenza tra il 2021 e il 2022, per la sola bolletta della luce, è di 68.387,98 euro, per quella del gas di 156.418,25 euro. A questi, che sono costi diretti, vanno poi aggiunti tutti i costi energetici indiretti di ciascun fornitore ribaltati a Villa Belvedere per il 2022, per un importo complessivo di circa 100 mila euro. Pertanto i maggiori costi energetici diretti e indiretti per l’anno appena trascorso ammontano complessivamente a 325 mila euro.
“All’inizio fu data una grande attenzione mediatica e giornalistica alla questione – prosegue Tappari –, ora invece la situazione sembra essere passata in sordina. È doveroso precisare che in tutti e quattro i decreti aiuti del precedente Governo Draghi non è stato stanziato nulla per le IPAB del Veneto e solo il governo Meloni, nell’ultima legge di bilancio, ha previsto un apposito fondo di sostegno con delle risorse però insufficienti. La sensazione è che qualcuno, vedendo una leggera calmierazione dei prezzi di luce e gas, pensi che tutto sommato l’emergenza per le Rsa sia passata. Così non è, veniamo dal triennio pandemico che ha imposto enormi aumenti dei costi ordinari di gestione, e ora siamo allo stremo delle forze”.
L’unica opzione sarebbe girare questi costi su ospiti e famiglie, aumentando le rette: si parla di circa 300 euro in più al mese solo per coprire i costi energetici a pari servizi erogati. “Questo per noi è impensabile – tuona Tappari -. Sarebbe pertanto necessario che il Governo implementasse e integrasse il fondo nella Legge di bilancio in modo da poter dare un sostegno significativo. Questo, in aggiunta alle azioni messe in atto dalla Regione Veneto sull’IRAP, sulla retta unica in aggiunta ai sostegni regionali già erogati in precedenza, potrebbe dare respiro alle IPAB. Andrebbero poi incentivati a tutti i livelli gli impianti di energie alternative”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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