30 anni di sacerdozio per don Francesco Salton: “Grato a tutti, il mio pensiero alla pace in Terra Santa”

Era il 18 giugno 1994 quando don Francesco Salton veniva ordinato presbitero in Cattedrale a Vittorio Veneto dal compianto vescovo Eugenio Ravignani. Martedì scorso 18 giugno, a 30 anni esatti da quel giorno, il parroco dell’Unità pastorale Colli di Soligo ha festeggiato l’importante giubileo con le sue comunità cristiane dove opera.

In particolare, nella serata di martedì nella chiesa arcipretale di Farra di Soligo si sono riunite per la messa i fedeli delle parrocchie di Farra di Soligo, Soligo e Col San Martino – dove don Salton, 56 anni, è arciprete-parroco dal settembre scorso – concelebrata da monsignor Anthony Chirayath, vescovo emerito di Sagar (India), don Mirko Dalla Torre, vicario della forania del Quartier del Piave, don Andrea Forest, collaboratore dell’Unità pastorale e don Lorenzo Teston, già vicario a Brugnera.

Don Salton dal 2013 è impegnato con l’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dal quale nelle scorse settimane è stato nominato commendatore: per queste ragioni, martedì scorso anche una rappresentanza della delegazione di Belluno dell’Ordine ha partecipato all’evento.

Al termine della celebrazione eucaristica, ha preso la parola don Francesco: “Il 18 giugno 1994, in Cattedrale a Vittorio Veneto, l’allora nostro vescovo, il carissimo monsignor Eugenio Ravignani, presiedeva la liturgia di ordinazione. Non ho mai dimenticato le parole dell’omelia durante l’ordinazione. Venivo dall’esperienza dolorosa della morte del mio papà di soli 59 anni”.

“In questi anni il Signore mi ha sostenuto e guidato nelle varie esperienze vissute – ha proseguito -. Ringrazio anzitutto il Seminario con educatori e insegnanti di allora. Proprio in Seminario, dopo l’ordinazione diaconale, ho svolto il mio primo servizio come animatore”.

Tutto è stato dono e tutto è stata grazia di Dio – ha detto -: la breve esperienza a Motta di Livenza, cappellano a Lentiai, in Duomo a Conegliano, a San Vendemiano. Dal 2004 parroco di Ramera. Dal 2013 parroco a Brugnera e San Cassiano di Livenza, e dal 17 settembre 2023 alla guida delle tre comunità cristiane di Soligo, Farra di Soligo, Col San Martino che formano l’Unità pastorale Colli di Soligo. L’esperienza vissuta in “Associazione Collaboratori familiari del clero” a livello diocesano, triveneto e nazionale, mi ha permesso di conoscere e apprezzare lo zelo e la passione pastorale dei preti italiani”.

“L’ingresso nel 2013 nell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme mi ha aiutato a sentirmi ancor più legato alla Terra Santa che mons. Domenico Visintin, Abate di Oderzo, chiamava la “Diocesi di Gesù”. Verso la Terra Santa va il mio pensiero sperando si arrivi presto alla pace. Tacciano le armi e ci sia veramente pace”.

“Oggi, insieme a tutti voi ringrazio il Signore perché, malgrado i miei limiti e i miei difetti, mi ha concesso di arrivare a questi primi 30 anni di ministero presbiterale – ha concluso -. Non vi nascondo le fatiche, i momenti duri, ma soprattutto i grandi segni dell’amore di Dio nei miei confronti”.

Così l’arciprete ha rivolto il proprio ringraziamento a tutte le associazioni e gli organismi legati a vario titolo alle parrocchie – compresa la Fondazione Santa Augusta di cui lo stesso don Francesco è stato nominato membro del CDA dal vescovo Corrado Pizziolo -, ai familiari e anche “agli atei e non praticanti che ho conosciuto in questi anni: sono sana provocazione per me affinché viva sempre più intensamente il Vangelo di Gesù Cristo per dare loro una piccola testimonianza del fatto che Dio ama tutti”.

Don Salton ha confidato infine di aver ricevuto “una pergamena e un telegramma con la benedizione di Papa Francesco, estesa a tutti voi che partecipate a questa messa”.

(Foto: per concessione di un lettore)
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati