Questa mattina, venerdì 6 settembre, nella chiesa parrocchiale di Soligo è stato dato l’ultimo saluto al 62enne Giorgio Mazzer, campione della società sportiva Eurovo Atletica Pieve di Soligo.
Tante persone si sono strette attorno alla moglie Nadia, alle figlie Gessica e Nicol, al nipote Giona, ai fratelli Francesco e Gabriella, ai parenti e a tutti gli amici dell’atleta.
Presenti alla cerimonia funebre, presieduta dal parroco don Francesco Salton, il sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin, il presidente di Eurovo Atletica Roberto Borsato, il coach Gabriele Marsura, gli atleti della società, gli Alpini di Soligo e tanti amici e conoscenti della famiglia.
“Purtroppo – ha detto don Francesco durante l’omelia -, dopo il suo consueto allenamento, il cuore di Giorgio ha smesso di battere. Siamo di fronte a un’immensa tristezza e credo che l’atteggiamento più giusto e autentico per il nostro cuore sia quello di lasciar risuonare in noi la Parola del Signore che abbiamo ascoltato, senza la pretesa che questa sia la risposta immediata alle nostre domande. Umanamente non ci sono parole, la nostra presenza a queste esequie è di conforto alla famiglia”.
“Insieme – continua – desideriamo stringerci in un fraterno abbraccio con tutta la famiglia di Giorgio a cui rinnoviamo le condoglianze. Le domande che tutti ci siamo posti alla notizia dell’improvvisa morte di Giorgio sono riassunte in un ‘perché?‘, con accenti di desolazione e di sconforto. La morte provoca sempre nella nostra vita questa reazione. La morte è incomprensibile e ingiusta, la peggiore delle ingiustizie. Proprio per questo noi ci rivolgiamo al Signore chiedendo il perché della morte”.
“La morte di Giorgio – aggiunge -, uno sportivo che ha ottenuto grandi successi nelle competizioni alle quali ha partecipato, ci sembra ancora più ingiusta perché prematura e improvvisa. Non abbiamo la pretesa che il Signore ci risponda, ma abbiamo il desiderio che consoli il cuore dei familiari e quello di tutti noi. Non c’è nessuna parola che abbia senso di fronte al mistero della morte. Nadia e Giorgio, negli anni di vita insieme, hanno sperimentato l’autentica felicità: il tempo che hanno vissuto è stato un tempo di grazia”.
“Vi voglio rassicurare – prosegue – che c’è un disegno buono: nei 62 anni della sua vita, Giorgio ha potuto gustarla per l’amore che voi familiari gli avete dato, per la ricchezza delle amicizie, per lo sport e sicuramente nel desiderio di vivere la vita. Perché tutto questo è finito? Il Signore ci dice che non è finito ma è compiuto. Il Signore ci rassicura che, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, c’è il compimento del disegno che è la sua casa”.
“Usciremo da questa chiesa – conclude – per dire grazie a Dio per la vita di Giorgio. Forse faremo fatica a dire grazie a causa del dolore nel nostro cuore. La nostra vita è una corsa nel tempo e in questo tempo ci viene data l’opportunità di costruire relazioni buone, durature e arricchenti. Preghiamo per Giorgio e per la sua famiglia. Il Signore asciughi le lacrime e ci aiuti a sentirlo sempre presente nella vita che continua. Giorgio sarà sempre presente, affidiamolo a Maria Santissima. Giorgio viva nella pace di Dio per sempre!”.
Don Francesco si è rivolto alla moglie di Mazzer dicendole che sarà una nonna speciale che racconterà le imprese del marito al nipote Giona, per il quale il nonno sarà l’angelo custode.
Al termine del funerale, il presidente di Eurovo Atletica Pieve di Soligo ha letto due lettere, una della famiglia di Giorgio e una sua.
“Caro papà – hanno scritto le figlie – sei e sarai sempre il nostro campione e non a caso ci hai lasciato proprio il 1° settembre. Così in fretta, neanche il tempo di salutarci, ce l’hai fatta grossa. Perdiamo un legame affettivo imprescindibile, sentiamo franare un pezzo di terra sotto i nostri piedi. Sei stato un uomo semplice, ci hai trasmesso valori importanti che ci accompagneranno per tutta la vita: la famiglia, l’onestà, la responsabilità, il rispetto e la fedeltà”.
“Eri simpatico – continuano -, avevi un’incredibile voglia di vivere e senso dell’umorismo. I più grandi insegnamenti ce li hai dati magari senza volerlo. Pensandoti, non ricordiamo di averti quasi mai visto triste o preoccupato. Avevi capito che i problemi, se non vengono trattenuti, alla fine si risolvono da soli. E se ci fai anche una bella risata sopra, passano ancora prima. Sei sempre stato tutto ciò che dovevi essere: un marito stupendo, un papà amorevole e un nonno super: l’idolo di tuo nipote Giona. La tua passione per lo sport era infinita, ti prendeva anima e corpo”.
“Ci tenevi sempre ad uscirne da vincitore – concludono – e la tua soddisfazione era il nostro orgoglio. Amavi la natura, i boschi, il mare e la montagna. Amavi ballare e l’avventura in compagnia della tua preziosa moto. Amavi scoprire sempre cose nuove. Ci siamo divertiti tanto insieme agli amici. Ci guardiamo indietro e abbiamo solo tanti bei ricordi. Papà, non ci resta altro che ringraziarti per il viaggio unico e meraviglioso che abbiamo fatto insieme a te. Quel tuo sorriso resterà sempre stampato dentro i nostri cuori. Ora corri forte tra le stelle lassù, come sai fare tu. Tanto era la tua grandezza, tanto è il nostro amore. Riposa in pace”.
“Giorgio, amico mio – ha detto il presidente Borsato -, insieme abbiamo girato l’Italia. Da Torino a Roma, da Ancona a Pescara. Ogni trasferta era una festa, discutevamo per ore sulle strategie da tenere in gara. A volte, spesso, vincevi, a volte andava male però tornavi sempre felice e sorridente. Mi hai insegnato, e l’ho capito con il tempo, che nella vita non conta solo il traguardo ma anche e soprattutto il percorso che facciamo insieme, e che bisogna gioire di tutti i momenti belli che la vita ci regala”.
“Io non te l’ho mai detto – conclude -, e questa è l’ultima occasione che ho per farlo. Tu per me sei stato il fratello maggiore che non ho mai avuto e ti voglio davvero un mondo di bene. Ogni domenica ti aspettavo sul traguardo, all’arrivo della gara e comunque fosse andata, ti urlavo e ti applaudivo con tutte le mie forze. Oggi ti voglio salutare per l’ultima volta in questo modo, insieme a tutti gli amici, con un lungo e fragoroso applauso. Fai un buon viaggio amico mio, ti voglio bene”.
Alcune imprese sportive di Giorgio Mazzer
Nel 2023, dopo il titolo di campione regionale 1500 indoor (con record italiano indoor M60), Mazzer si era aggiudicato il titolo di campione italiano sempre nei 1500 metri.
Nel 2022 ha vinto i titoli di campione regionale di cross-corsa in montagna, 5 mila su strada, 10 mila su strada, 3 mila su pista e 1500 su pista (in quest’ultima gara ha segnato anche la miglior prestazione italiana dell’anno).
(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Andrea Berton)
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