Anche la scuola elementare di Col San Martino ricorda i caduti della Grande Guerra

Anche la scuola primaria “Gianni Rodari” di Col San Martino ha risposto “presente” alle celebrazioni per il centenario del primo conflitto mondiale.

Il progetto didattico “Grande Guerra” era iniziato nell’anno scolastico 2015-2016, con l’uscita di tutti gli alunni all’Isola dei Morti di Moriago della Battaglia, per conoscere uno dei luoghi più significativi del conflitto che ha visto protagonista il Piave, fiume Sacro alla Patria.

È stato ripreso quest’anno, nel centenario che ricorda la Vittoria, in collaborazione con Mattia Perencin e Massimiliano Guglielmi, autori del libro “I caduti della Grande Guerra di Farra di Soligo”.  Gli autori sono intervenuti in tutte le classi con proiezioni, racconti e mostrando il vestiario dei soldati, suscitando notevole interesse e curiosità.

Farra di Soligo commemorazione Col San Martino copy copy

Sabato scorso 17 novembre si è svolta la commemorazione dei soldati di Col San Martino eroicamente caduti, con una cerimonia alla presenza del dirigente scolastico e delle autorità civili. Al monumento, nel piazzale della chiesa, si è reso omaggio ai caduti con l’alzabandiera accompagnato dall’inno di Mameli e dalla “Leggenda del Piave” intonati dagli alunni. A sorpresa nonno Aldo Facci ha sorvolato la manifestazione lanciando dall’aereo bandierine tricolore.

Successivamente, in corteo ordinato, i bambini, insieme alle autorità e alla popolazione, hanno raggiunto viale della Rimembranza che porta al cimitero, dove, dopo il “Silenzio” suonato dagli alpini, hanno posto una coccarda tricolore davanti ad ognuna delle 82 stele che riportano i nomi dei soldati. Di fronte all’antica torre campanaria hanno intonato il canto “Era una notte che pioveva”,  per ricordare le difficoltà sopportate sulle asperità delle montagne.

La commemorazione è proseguita con la lettura di un fatto di guerra accaduto in prossimità del torrente Raboso, durante l’invasione nemica, che ha visto un gesto di fratellanza fra nemici: un italiano e un tedesco. La benedizione di un ulivo, come simbolo di pace, messo a dimora in questa circostanza, ed il canto “Inno alla vita”, come augurio di speranza per un futuro senza più guerre, hanno concluso la cerimonia.

(Fonte e foto: “Gianni Rodari” di Col San Martino).
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