Bando nazionale di rigenerazione urbana, tutti i fondi al Sud: Nord in rivolta. Conte: “Scandaloso”. Perencin: “Una vergogna”

Il nuovo Governo avrà una “bega” in più da risolvere: il Nord del Paese è in rivolta dopo l’ennesimo bando nazionale i cui i fondi sono stati destinati ad oltre 200 progetti del Sud Italia, fatta eccezione per le Marche; ad essere “privilegiate” Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Il motivo del contendere tra Settentrione e Mezzogiorno è il bando di rigenerazione urbana destinato ai comuni con meno di 15 mila abitanti, i quali, entro lo scorso aprile, dovevano candidarsi con dei progetti volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

I soldi però, con decreto del Ministero dell’Interno del 19 ottobre, sono stati assegnati principalmente a Comuni ed enti comunitari di Sicilia, Campania, Calabria, Puglia; cosa che ha scatenato l’ennesima rivolta del Nord.

Secondo le ragioni del Nord la causa di ciò sarebbe un criterio già contestato aspramente nel precedente bando, il quale prevede che, qualora l’entità delle richieste pervenute superi l’ammontare delle risorse disponibili, l’attribuzione è effettuata a favore dei Comuni che presentano un valore più elevato dell‘indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM).

Un calcolo che si basa su 7 fattori di incidenza percentuale: popolazione tra 25 e 64 anni analfabeta e alfabeta senza titolo di studio, famiglie con potenziale disagio economico-assistenziale, popolazione in affollamento grave, famiglie con 6 e più componenti, famiglie monogenitoriali giovani e adulte, giovani dai 15 ai 29 anni non attivi e non studenti.

Questi fattori hanno escluso tutti i comuni del centro-nord partecipanti al bando nazionale; dunque anche quelli veneti e trevigiani, tra questi: Asolo, Bassano del Grappa, Borgo Valbelluna, Borso del Grappa, Cappella Maggiore, Cornuda, Farra di Soligo con Refrontolo e San Pietro di Feletto, Follina, Gaiarine, Oderzo, Pieve di Soligo con Sernaglia della Battaglia, Oderzo, San Fior, Susegana, Valdobbiadene, Vedelago, Villorba (e molti altri).

Sul piede di guerra Mario Conte, presidente Anci Veneto e sindaco di Treviso: “Una situazione scandalosa. La graduatoria del nuovo bando della rigenerazione urbana ha escluso la totalità dei Comuni veneti destinando le risorse praticamente tutte al Sud. Si tratta di una vera e propria discriminazione nei confronti delle amministrazioni della nostra regione e, più in generale, del Nord”.

“I sindaci sono stanchi, la situazione è insostenibile. Stiamo assistendo al solito copione: nuovi bandi, vecchi errori – continua Conte -. Al nuovo Governo e a tutti i rappresentanti del Veneto in Parlamento senza distinzione di forza politica chiedo di mettere mano a questa situazione che penalizza non solo i Comuni virtuosi, ma intere comunità che non vedono arrivare le risorse nei rispettivi territori. I veri discriminati sono i cittadini che si vedono togliere investimenti per il futuro. Questa è una battaglia amministrativa e chiediamo semplicemente equità nei criteri perché ne va della reputazione e della credibilità delle istituzioni”.

“Come rappresentante dei sindaci del Veneto chiedo uno scorrimento della graduatoria, ma soprattutto di mettere fine ad una storia che si ripete ad ogni bando – conclude Conte -. I sindaci devono già far fronte al caro bollette ed ai problemi della comunità e non possono assistere all’esclusione di risorse a causa di criteri che si sono già rivelati iniqui ed inadeguati. La nostra non è una battaglia contro le amministrazioni del Sud o contro qualcuno, ma a favore della meritocrazia e dell’equità“.

“Noi come Comune di Farra di Soligo – afferma il sindaco Mattia Perencin – abbiamo partecipato e, per avere la possibilità di partecipare e per avere i requisiti, ci eravamo messi assieme con una progettualità condivisa con i Comuni di Refrontolo e San Pietro di Feletto. Interventi che prevedevano delle importanti ristrutturazioni di immobili a fini sociali e culturali”. 

“I Comuni del Veneto hanno presentato centinaia di proposte progettuali totalmente escluse – prosegue Perencin -. Abbiamo impegnato tempo e risorse per farci trovare pronti e per l’ennesima volta il Nord viene penalizzato. Io l’ho detto più di una volta che si deve porre una “questione del Nord” perché non è possibile che i virtuosi come i nostri Comuni siano sempre bistrattati e penalizzati a favore del Sud. Una Vergogna! Mi auguro che il prossimo Governo e il Parlamento mettano fine a questa disparità”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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