Col San Martino, ancora non c’è una data per il funerale di Mirko Merotto. Lo Spisal ha rilevato una “condotta improvvida” dell’agricoltore

Nessuno è pronto a dire addio a Mirko Merotto, ancora troppo il dolore della compagna Elisa Rebuli, dei due figli, dei genitori e del fratello Nicola.

Addio che, dopo il nulla osta della Procura di Treviso, non è ancora stato fissato ma è probabile possa svolgersi a metà settimana nella chiesa parrocchiale di Col San Martino.

Un addio che fa male perché, secondo i rilievi effettuati dai tecnici dello Spisal di Conegliano, la causa del decesso del 45enne risulta essere stata una sua “condotta improvvida”.

Proprio in ragione dei risultati dei rilievi, la Procura di Treviso ha stabilito che non ci siano nessuna responsabilità di terzi e nessun indagato, tanto che non sarà effettuata l’autopsia sul corpo dell’uomo, deceduto nella serata di venerdì 23 luglio poco lontano dall’azienda familiare (vedi articolo)

A dare l’allarme era stato infatti il padre Siro e, secondo le prime informazioni, pare che il 45enne, infilandosi a mezzo busto nell’atomizzatore per riparare una perdita, sia rimasto incastrato e poi sia morto per mancanza di ossigeno.

Sul posto erano arrivati rapidamente Carabinieri di Col San Martino, Vigili del fuoco e Suem con un’ambulanza e l’elisoccorso, ma ormai non c’era più nulla da fare: Mirko era già morto quando il padre ha dato l’allarme.

La comunità di Col San Martino e l’intera Farra di Soligo sono a pezzi, tutti si stringono alla famiglia e sono vicini alla compagna incinta di Merotto, definito da tutti una persona perbene, sempre positiva, di compagnia e molto disponibile in famiglia e per il paese.

Anche per questo oggi la Pro Loco di Col San Martino ha deciso di dedicargli la tradizionale sfilata dei trattori d’epoca, posizionando il semplice foglio di saluto “Ciao Mirko” su ogni mezzo agricolo (nelle foto) e suonando il clacson davanti alla casa della famiglia Merotto.

Vicini alla famiglia anche i Vignaioli Indipendenti di Treviso, associazione di cui fa parte l’azienda Siro Merotto: “Sarebbe il momento del silenzio e della riflessione, del raccoglimento. Non ce la facciamo. Il mondo del vino si è portato via uno di noi, uno della nostra famiglia, mentre faceva il suo lavoro di vignaiolo”.

“Rimaniamo senza parole – continua il ricordo dei vignaioli trevigiani -. Vorremmo urlare verso il cielo tutto ciò che proviamo ora. Vorremmo che tutto il nostro amore potesse sollevare gli animi della famiglia di Mirko. Con tutto il nostro cuore vi siamo vicini come amici e come vignaiole e vignaioli”.

In attesa della data del funerale, il silenzio tra i vigneti di Col San Martino è assordante. Un’altra giovane vita si è spezzata e la grande festa della vendemmia, che avrebbe potuto coincidere con la nascita del terzo figlio di Mirko, non potrà essere vissuta allo stesso modo.

(Foto: Pro loco Col San Martino).
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