Una festa religiosa e di comunità attesa per un anno intero: oggi, venerdì 26 giugno, Col San Martino festeggia il suo “secondo” santo di riferimento nel magico luogo che svetta sulla frazione di Farra di Soligo.
Questa sera, alle ore 20, sul colle verrà celebrata la messa nel ricordo di questo santo tanto amato dalla comunità, e non solo; uno dei primi eventi aperti al pubblico che risveglia una tradizione secolare che, fino a qualche mese fa, nei giorni più bui del lockdown, si temeva fosse destinata ad essere annullata.
Ma chi è stato San Vigilio? Nacque a Roma nel 355, all’età di circa trent’anni fu nominato vescovo di Trento su disposizione di Valeriano di Aquileia, con la collaborazione di Ambrogio, vescovo di Milano. Operò sotto il pontificato di papa Silicio e con la guida del mentore Ambrogio.
In quel periodo molte aree del Trentino non erano state evangelizzate e la collaborazione da parte del popolo era piuttosto limitata. Vigilio scelse di farsi aiutare dallo stesso Ambrogio per l’invio di un buon numero di missionari provenienti dall’attuale Turchia. Nel frattempo il futuro santo fece erigere molteplici edifici religiosi e operò molto nell’Adige e a Trento.
San Vigilio contrastò anche le eresie e l’idolatria. Molto probabilmente si diresse in seguito verso la Val Rendena e gettò nel fiume una statua dedicata a Saturno. I pagani risposero con rabbia e uccisero il giovane vescovo di Trento con zoccoli di legno e bastoni di ogni genere.
La messa di questa sera avrà un significato particolare: da qualche settimana, infatti, la chiesa di San Vigilio è candidata a diventare un luogo del Fai (Fondo ambiente italiano).
Un luogo di culto di grande rilevanza storica che risale al X secolo, anche se la sua architettura attuale è il risultato di due diversi rifacimenti: uno risalente all’inizio del XV secolo e il secondo alla metà del XVI.
La chiesa conserva tesori artistici di grande pregio come l’altorilievo in legno di uno scultore della Val Gardena, la tela con Sant’Antonio abate del pittore Cima di Villa di Villa e la tela con San Giuseppe di Modolo.
Osservando invece la parete laterale ci si imbatte nell’affresco più importante della chiesa: risale al 1400 e rappresenta la Madonna con Gesù benedetti da San Nicola, opera probabilmente di un pittore del Nord Europa.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Farra di Soligo).
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