Col San Martino lascia il segno con l’unica mostra del Valdobbiadene Docg: “Non ci siamo mai scoraggiati”

Domenica scorsa, 9 agosto, si è chiuso lo storico portone in legno della 64^ mostra del Valdobbiadene Docg di Col San Martino: l’unica ad essere organizzata, seppur con formula ridotta, durante l’anno che rimarrà per sempre nella storia dell’umanità.

Una mostra che in due settimane e tre weekend ha voluto celebrare al meglio il riconoscimento a Patrimonio Unesco delle colline di Conegliano Valdobbiadene e, in particolare, delle rive eroiche.

Tutto si è svolto nel rispetto delle disposizioni ministeriali nei locali della Pro Loco di Col San Martino, i visitatori hanno potuto conoscere e degustare i prodotti gastronomici e il Conegliano Valdobbiadene Docg vinificato da una vasta selezione di cantine, tanti e variegati gli eventi proposti con il connubio proficuo tra diverse associazioni del Comune e non solo, compreso il sorvolo del Patrimonio Unesco con un elicottero.

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Questo 64esimo anno della mostra non è stato tutto rose e fiori: non è sicuramente stata l’edizione dei guadagni e delle presenze record, non è stata l’edizione valorizzata per il coraggio di averla organizzata nonostante tutto, non è stato l’anno in cui il Covid-19 ha davvero insegnato a mettere da parte invidie e inimicizie.

Al tempo stesso questa mostra ha messo in luce il coraggio e la voglia di fare dei suoi giovani, vera forza motrice della Pro Loco di Col San Martino, ragazzi orgogliosi del proprio territorio, la maggior parte provenienti da famiglie che operano in settori diversi dall’agricoltura, persone di carattere accompagnate da un presidente, Luciano Stival, sempre presente dal primo all’ultimo giorno della mostra a qualsiasi orario

Qdpnews.it l’ha incontrato per un primo bilancio dell’edizione numero 64 della mostra di Col San Martino.

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Luciano, com’è andata forse la più difficile delle edizioni?

Diciamo che la mostra è andata bene perché si è potuta fare nel rispetto di tutti i vincoli imposti dal Covid. Non è stata la mostra dei guadagni e questo si sapeva, o almeno lo si immaginava. Questa è stata la mostra delle analisi e delle riflessioni, ci ha fatto capire quanto fortunati siamo come persone e associazioni in periodi normali. La mostra è stata fatta perchè lo dovevamo a Col San Martino, siamo diventati Patrimonio Unesco ma un traguardo così ambito non era possibile non festeggiarlo. Abbiamo portato avanti con orgoglio e convinzione questa mostra anche se in estate, con difficoltà e critiche, ma Col San Martino ce l’ha fatta lo stesso con orgoglio.

Presidente, chi si sente di ringraziare?

Il grazie più grande va ai miei ragazzi del consiglio della Pro Loco, abbiamo organizzato tutto in un mese con regolarità e rispettando al meglio le linee guida, siamo sicuri che come ce l’abbiamo fatta noi potranno farlo anche altri e saremmo orgogliosi se venissero aperti altri eventi. I miei ragazzi mi hanno sostenuto, ci hanno creduto, non si sono mai scoraggiati anche davanti alle critiche, hanno fatto finta di niente e sono andati avanti nel progetto. Ho alle spalle una squadra motivata che ha organizzato tutto dalla A alla Z, dal primo all’ultimo giorno, senza di loro non avrei potuto fare nulla.

L’apertura comunque non è dipesa solo da noi ma devo ringraziare in primo luogo la Regione Veneto, che ha dato il primo via in modo concreto, fornendoci anche il materiale per aprire la mostra degli otto siti Unesco presenti in Veneto. Ringrazio inoltre l’amministrazione comunale e le altre associazioni del Comune che hanno fatto squadra con noi, quali la Pro Loco di Farra di Soligo, il Coro San Lorenzo e l’associazione Rive Vive. La cosa per me unica è che ho visto tanti volontari unirsi a noi, anche da fuori Comune, non era mai successo, non pensavo di trovare tante persone che hanno donato ore e giornate anche in ambito organizzativo dimostrando grande spirito unitario.

I miei applausi vanno anche a tutto il personale che ha operato all’interno della mostra per la buona riuscita dell’evento, ai conferitori e agli sponsor.

Un’edizione di ripartenza, quindi, una giovane fenice rinata dalle sue ceneri che con le sue lacrime curative ha rimarginato le ferite provocate da una primavera 2020 dolorosa e piena di incertezze.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Pro Loco Col San Martino – Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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