Era giusto ricambiare a cent’anni dalla Prima guerra mondiale, la significativa visita, ricevuto il 6 agosto dell’anno scorso alla chiesa della Madonna dei Broi, in occasione della benedizione della torre e campana della Pace ad opera del cardinale Beniamino Stella e di monsignor Bruno Fasani.
Da Farra di Soligo e da altre parrocchie della diocesi di Vittorio Veneto, un gruppo di 50 persone guidate dal parroco don Brunone De Toffol ha compiuto un gesto davvero significativo, visitando gli amici austriaci di Obdach (nelle foto) e pranzando insieme fraternamente.
Ad attenderli il sindaco della cittadina austriaca Peter Kostenberger, il colonnello Dieter Allesch della Croce Nera della regione della Stiria ed altre associazioni di veterani con le loro caratteristiche divise e bandiere.
“Un momento commovente – racconta don Brunone – L’accoglienza ricevuta e i tanti segni di buona amicizia e fratellanza testimoniano che i rapporti tra le nostre comunità si consolideranno sicuramente in futuro”.
La delegazione di Farra di Soligo ha voluto commemorare simbolicamente il soldato austriaco Franz Josef Schlacher, portando un cesto di piante e fiori dall’Italia con la scritta “Farra di Soligo 1918-2018”. Era infatti nato proprio ad Obdach, vicino a Graz, nel lontano 1888 ed è morto il 28 novembre 1917 a soli 29 anni nell’ospedale da campo della Filanda Vedovati di Farra, per le gravi ferite riportate in battaglia sul fronte del Piave.
Con lui altri 109 suoi giovani compagni morirono in questo luogo della memoria, tra atroci sofferenze e fino agli anni ’40 rimasero tutti sepolti nel cimitero di Farra, come registrato nel libro dei morti della parrocchia da don Desiderio Calderer.
La messa, clebrata da don Brunone insieme al parroco emerito di Obdach nella chiesa di Sant’Anna, poco lontana dal monumento ai caduti dove è riportato il nome di Franz Josef, ha avuto anche la traduzione dell’omelia da parte della signora Rita Bet, per trasmettere sentimenti di pace a tutti i presenti.
“Tutti quanti certamente porteranno nel cuore una giornata indimenticabile che ha fatto pensare, con emozioni uniche, a come è possibile per due popoli, a distanza di cent’anni da quella “inutile strage”, crescere nell’amicizia e nella pace”, chiosa don Brunone De Toffol.
(Fonte e foto: parrocchia di Farra di Soligo).
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