Dati medici e autenticazione del Prosecco: la start up FEI di Mattia Dorigo usa i chip NFC per salvare vite e “mettere all’angolo” il vino contraffatto

Essere creativi al giorno d’oggi che cosa significa? Ideare un chip che può salvare tante vite lo è sicuramente.

Mattia Dorigo, programmatore 26enne di Soligo, ne è la dimostrazione: ha creato FEI SOS. Un dispositivo (braccialetto, adesivo o tessera) 100% Made in Italy che contiene un microchip in cui si possono inserire i propri dati anagrafici, la cartella clinica (gruppo sanguigno, allergie, patologie, medicinali in uso, etc.) e dei contatti di emergenza, ma è anche possibile inviare la propria posizione GPS in modo rapido ed efficace. 

Insomma, trovarsi in una situazione d’emergenza ed essere soli non sarà più una criticità grazie all’invenzione di Mattia: chiunque (in particolare i sanitari) potrà scannerizzare il dispositivo FEI SOS con un semplice smartphone e contattare un familiare oppure utilizzare le informazioni mediche per salvare vite

“L’idea del chip e dell’app FEI SOS è nata nell’aprile 2018 mentre frequentavo Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano – afferma Mattia -. Pochi mesi dopo ho presentato il mio prototipo al REAS di Brescia (la fiera annuale più importante nel settore dell’emergenza). L’esperienza ha riscosso un ottimo successo, non solo da parte dei soccorritori ma anche di aziende interessate ad integrare il microchip nei loro prodotti (caschi, scarpe e tute da gara e non solo); inoltre quest’opportunità mi è servita ad implementare una serie di innovazioni specifiche e personalizzate“.

Prima di FEI SOS non esisteva un sistema veloce, intuitivo e senza bisogno di internet per mettere a disposizione le informazioni mediche di una persona in difficoltà – precisa Dorigo -. Quello che offro è un sistema semplificato che non deve essere ricaricato e che può essere letto da un semplice smartphone avvicinandolo a braccialetto, adesivo o tessera. Va semplicemente lasciato lì nella speranza che non serva mai; se invece serve c’è”.

Sono infatti tante le potenzialità di questa novità scientifica: dal peso di 3 grammi i dispositivi creati da Dorigo non necessitano della connessione internet, hanno un tessuto elasticizzato e ipoallergenico, non “temono” l’acqua, hanno un costo contenuto, sono privi di batteria e, grazie alla tecnologia NFC, non hanno bisogno di essere ricaricati.

La seconda interessante curiosità ideata da Mattia Dorigo riguarda il settore enologico. Nella seconda divisione della sua azienda è stato deciso di utilizzare il chip per svelare i “segreti” dei vini.

Lo stesso chip (che non è replicabile) lo utilizzo nel settore vinicolo come sistema di anticontraffazione – afferma Mattia -. Infatti, applicandolo sotto l’etichetta di una bottiglia di vino, è possibile avere la sicurezza assoluta che il vino che stiamo comprando sia autentico. Inoltre lo stesso chip consente di avere a disposizione informazioni come il grado alcolico, l’annata e tanti altri dati, tra cui la mappa di dove si trovano il vigneto o i vigneti in cui ha avuto origine quel vino”.

Obiettivi futuri? “Per quanto riguarda FEI SOS vorrei che molte più aziende utilizzassero questo sistema nei loro prodotti. E’ un dispositivo economico che in certe situazioni può fare la differenza, basti pensare alle persone allergiche a determinati farmaci. In particolare vorrei riuscire a mettere a disposizione il mio chip nelle case di riposo”.

Per quanto riguarda il chip anticontraffazione – conclude speranzoso Mattia Dorigo – mi piacerebbe estenderlo al mondo importante del Made in Italy, dal settore moda a quello agroalimentare. Darebbe un enorme valore aggiunto al prodotto. Da cliente sarei più sicuro che ciò che vado a comprare è veramente autentico e non “taroccato”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati