Delitto di Moriago, l’autopsia rivela: “Elisa uccisa con più di 20 fendenti alla schiena e al torace. Ha provato a difendersi strenuamente”

Elisa Campeol ha provato a difendersi, disperatamente. Ma i colpi che Fabrizio Biscaro le ha inferto erano troppi e troppo profondi. Così violenti da ledere organi vitali e portarla alla morte.

E quando la donna era ancora agonizzante le ha inferto lo sfregio finale, tagliandole l’orecchio destro. Questo è l’esito dell’autopsia effettuato sul corpo della 35enne di Pieve di Soligo dal medico legale Alberto Furlanetto.

Il 34enne di Farra di Soligo che ha ucciso Elisa scegliendola a caso per sfogare un “impulso a far del male”, le ha inferto oltre venti fendenti alla schiena e al torace.

Dopo il primo colpo che le ha sferrato a un fianco, Elisa, che era distesa di spalle sul lettino, è caduta a terra. Lui le è salito sopra, bloccandola e continuando a colpirla per più di venti volte.

I colpi mortali sono quelli che l’hanno raggiunta al torace. La lama ha infatti lesionato cuore e polmoni, provocandole una grave emorragia. Le ferite riscontrate sulle braccia e sulle mani della donna confermano che Elisa ha tentato di difendersi, cercando di parare i fendenti. Almeno finché ne ha avuto la forza.

La morte è sopraggiunta dopo vari minuti e prima di andarsene, disturbato da due testimoni che l’hanno fatto fuggire, ecco l’ultimo scempio di Biscaro, quando il cuore di Elisa pulsava ancora, seppure debolmente.

Il 34enne le ha tagliato di netto l’orecchio destro che ha poi messo in un sacchetto insieme al coltello e consegnato ai carabinieri ai quali si è costituito.

“Volevo tenermi un ricordo, una sorta di trofeo. Qualcosa che mi ricordasse lei” ha spiegato il 34enne, difeso dall’avvocato Rosa Parenti, nella sua folle ricostruzione del delitto.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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