Dopo 22 anni chiude il Senso unico a Soligo. La titolare Maria Spadetto: grazie a tutti di cuore (video)

“Ero in macchina e ho pensato che si dovesse sempre andare dritti verso il proprio obiettivo in un’unica direzione: così mi è venuto in mente di chiamarlo Senso unico”.

Esattamente il 25 ottobre 1996 Maria Spadetto (nella foto) di Mosnigo inaugurava il suo nuovo locale in piazza Gregorio Nardi a Soligo, una storia che ora, dopo 22 anni, è destinata a finire tra poco meno di un mese.


Il pub (nella foto sotto) storico del centro solighese, infatti, posto all’inizio del senso unico di via San Gallo, concluderà la sua avventura venerdì 29 giugno, mentre il giorno successivo, sabato 30 giugno, si terrà una grande festa, per dire addio ad un posto al quale sono legati i ricordi di un gran numero di persone in tutto il Quartier del Piave.

“Purtroppo la gestione è sempre più difficile, soprattutto per quanto riguarda il personale – spiega Maria Spadetto – Ho sempre avuto mia mamma e poi mia figlia ad aiutarmi e a darmi nuove idee, come l’area giochi per i bambini, e ho preso con fatica questa decisione, ma dopo così tanto tempo sono stanca e desidero cambiare. Però sono soddisfatta: la mia gioia più grande è stata quella di vedere i ragazzi che venivano una volta con il motorino tornare adesso che sono più grandi, assieme ai figli”.

Soligo Senso Unico
Conosciuto soprattutto per la sua lunga lista di panini, tutti preparati rigorosamente al momento, la notizia della chiusura del locale è stata accolta con tristezza dai tanti affezionati clienti.

“Anche se chiudo spero comunque che qualcuno riesca a portare avanti il Senso unico al posto mio – rivela Maria Spadetto – Io, ora, non posso far altro che ringraziare tutti i miei affezionati clienti che sono sempre stati presenti in tanti anni: mi mancheranno soprattutto i bambini, quando vengono a salutarmi appena fuori dalla cucina”.

Dopo la chiusura che cosa succederà? “Mi adatterò, il lavoro è sempre lavoro qualsiasi cosa ci sia da fare – risponde Maria Spadetto – Possibilmente, però, dopo tanti anni vorrei qualcosa che mi permettesse di lavorare soltanto durante il giorno e finalmente di riposarmi la sera”.

(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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