Giornata intensa per i trenta che sono giunti lo scorso martedì 26 giugno, in una fresca giornata di sole, a Rovereto (Trento), con meta la campana nella pace Maria Dolens.
Questa campana ha un diametro di 3,21 metri, pesa 23 tonellate ed ha come “figlia unica” in Italia Maria Pacis, inaugurata il 6 agosto scorso sulla torre della pace della chiesa di santa Maria dei Broi a Farra di Soligo.
Da varie località della diocesi di Vittorio Veneto, ma soprattutto da Farra di Soligo, i partecipanti col parroco don Brunone De Toffol hanno prima visitato la casa natale del beato Antonio Rosmini ( 24 marzo 1797- 1 luglio 1855), prete e filosofo originario della città trentina.
Casa Rosmini è un elegante dimora che ospita dipinti, mobili antichi intarsiati, documenti d’archivio e la grande biblioteca con 15 mila volumi. La visita è stata guidata dal padre rosminiano Mario Pangallo, che ha spiegato come il beato Antonio sia stato una grande personalità religiosa, culturale e politica, che aiutò la Chiesa a maturare nuove prospettive.
Passati al colle di Miravalle, dove sventolano sul viale della Pace bandiere delle nazioni di tutto il mondo, la delegazione ha potuto ammirare la visione della più grande campana del mondo che suona a distesa: fu fusa col metallo dei cannoni dei Paesi che combatterono 100 anni fa la Prima guerra mondiale.
La campana fa risuonare ogni sera nella Valle di Rovereto 100 rintocchi alle ore 21.30 e alla stessa ora suona anche la campana “Maria Pacis” di Farra di Soligo.
“Un giusto omaggio a quella campana madre ci voleva – riporta don Brunone – ed è stata emozionante per tutti la telefonata che il professor Alberto Ròbol, reggente della Fondazione Campana della Pace, ha fatto da Strasburgo dove era in “missione di pace”. Il nostro gruppo, di ritorno a Farra, ha poi voluto sostare anche alla torre della Madonna dei Broi, quasi a restituire il saluto e il sogno di pace della campana madre di Rovereto.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: parrocchia di Farra di Soligo).
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