Si è spento all’età di 94 anni, circondato dall’affetto dei propri cari, Giuseppe Ballancin (nella foto), ex internato in Germania originario di Soligo. Dopo la prima crisi cardiaca dello scorso luglio, Ballancin non ha mai perso la speranza. In seguito un breve ricovero all’ospedale Bon Bozzolla, il suo cuore ha smesso di battere questo pomeriggio.
Originario del Quartier del Piave, l’uomo ha vissuto sulla propria pelle gli orrori della guerra. Assolto l’obbligo di leva a 18 anni, Giuseppe prestò servizio come militare in Albania, prima di essere catturato e costretto ai lavori forzati in Germania. “Lavorava dalla mattina alla sera nei boschi, soffrendo la fame ed il freddo – ricorda il figlio Fiorenzo – Diceva sempre di essere stato salvato dagli americani”.
Le condizioni dell’immediato dopoguerra lo costrinsero a fare le valigie per cercare fortuna lontano dall’Italia. Emigrò quindi in Francia, dove si guadagnò da vivere come muratore. “Rimase lì per una decina d’anni, tornando a casa solamente due volte l’anno – ripercorre il figlio – Fu mia mamma che ormai stanca lo convinse a mollare tutto. Tornato qui si dedicò alla sua terra, lavorando come contadino”.
Un’esistenza difficile quella di Ballancin, messa costantemente alla prova. “Nella sua vita ne ha passate di cotte e di crude”, racconta Fiorenzo. Giuseppe, insieme alla moglie, ha dedicato tutta la sua vita ad accudire la figlia Vittorina, prima di rimanere vedovo nel 2005. Il 7 gennaio di due anni fa, inoltre, dovette sopportare la perdita della figlia Rita. “Mio padre era una persona di carattere schivo – ricorda il figlio – Non era un tipo che frequentava la piazza, tranne la domenica pomeriggio, quando allora cinquantenne amava trovarsi con gli amici per giocare a bocce”.
A piangerlo, oltre ai figli Vittorina e Fiorenzo con Amelia, la sorella Lidia, i nipoti, i pronipoti e tutti i parenti. Il funerale si terrà martedì 9 gennaio, alle ore 14.30, nella chiesa parrocchiale di Soligo, dove domani sera, lunedì 8 gennaio, alle ore 19, sarà recitato un rosario. La famiglia ringrazia fin d’ora quanti parteciperanno alle preghiere di suffragio ed in modo particolare il personale dell’ospedale Bon Bozzolla, per le cure prestate al proprio caro.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: www.lememorie.it).
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