Ha portato fortuna la festa degli innamorati a Marcolina Bortolin (nella foto in alto, a destra), ipovedente residente a Col San Martino. Giovedì scorso, 14 febbraio, a Trieste la 55enne ha vinto il premio annuale dedicato agli interventi sui diritti e sull’integrazione delle persone con disabilità, indetto dalla Consulta regionale delle associazioni dei disabili e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia.
La sua tesi di laurea triennale in Comunicazione e pubblicità, intitolata “Cultura accessibile oltre il buio – Confronto valutativo tra le linee guida e i prodotti audio descritti” e discussa all’università di Trieste il 12 febbraio 2018, ha ricevuto un premio da 1.000 euro primeggiando tra gli oltre trenta concorrenti.
Marcolina, dopo i due anni passati all’Istituto RittMeyer per non vedenti di Trieste, dal dicembre 2005 lavora al centralino del Comune di Trieste e durante le ore libere studia nelle università di Trieste e Udine al corso interateneo magistrale di studi storici dal Medioevo all’età contemporanea.
“Quando mi ha contattato la segreteria della Consulta per dirmi che la mia tesi triennale era la vincitrice sono rimasta senza parole – racconta la signora Marcolina – Non me l’aspettavo, anche perché sapevo di dovermi confrontare con tesi magistrali molto complesse. Pensavo più ad uno scherzo che alla realtà, questa è una tipologia di tesi che di solito non viene discussa al dipartimento umanistico, anche se ci sono persone con varie disabilità, ma presso la scuola superiore di traduzione e interpretazione dell’università di Trieste. È stata una novità anche per il presidente della sezione di laurea, non aveva mai visto tutto ciò”.
“Certamente ascoltare le tracce senza video e poi testarle nei musei e negli altri luoghi è stato un duro lavoro – continua Bortolin – L’argomento che ho voluto affrontare sono le linee guida per persone ipovedenti, andando a valutare se offrano effettivamente un valido aiuto alle persone con disabilità. Per la tesi magistrale ho deciso di concentrarmi su di uno studio all’interno, in modo che le persone non vedenti possano trovare dei suggerimenti utili per accedere ai musei e ad altri luoghi culturali senza essere ‘trascinati come sacchi di patate’. E’ importante che siano resi accessibili, ossia che un disabile possa muoversi al loro interno in modo autonomo; questo per poter sentire attraverso il tatto le opere d’arte”.
“È qualcosa che sto già facendo nei laboratori di un museo a Venezia – chiosa la signora Marcolina – dove ricostruisco le opere sentite con le mani attraverso l’immagine mentale. Certamente è difficile trovare docenti che riescano a seguire una tesi di questo tipo e, poi, è ancor più duro trovare i finanziamenti adatti”.
Una bella soddisfazione quella ottenuta da Marcolina Bortolin lo scorso 14 febbraio, un’emozionante traguardo che pone l’accento sull’importanza del rapporto quotidiano con la disabilità come miglior mezzo per far riflettere le persone normodotate su tematiche che, troppo spesso, passano in secondo piano o non sono adeguatamente affrontate dalle istituzioni pubbliche.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Marcolina Bortolin).
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