L’evento che sorprende e che ti lascia incredulo, perché del tutto privo di spiegazione. È questa l’opinione degli abitanti di Borgo Grotta, a Farra di Soligo, dove, nei giorni scorsi, una particolare scultura in legno, piedistallo compreso, è stata gettata nel torrente vicino e si è rotta in due pezzi.
La scultura, che rappresenta due amanite, il fungo velenoso diffuso anche nei boschi locali, era stata posizionata lungo la strada che conduce alle sorgenti del Tof. Una piccola bellezza artistica che arricchiva il borgo da circa un anno insieme ad altre sculture ed a piccole migliorie apportate dai residenti per accogliere nel miglior modo possibile i turisti di passaggio. Una bravata che, invece, ha spezzato l’incantevole magia del luogo, un gesto inatteso di fronte al quale nessuno riesce a trovare una spiegazione.
Grande lo sdegno anche del sindaco Mattia Perencin: “Sono davvero indignato di questo gesto vandalico, che dimostra l’ignoranza ed il mancato rispetto per chi si adopera per il bene della comunità. Se qualcuno ha visto, parli”.
“Conosco gli abitanti di Borgo Grotta – precisa il primo cittadino farrese -, persone meravigliose e molto unite, che in questi anni si sono adoperati per rifar vivere la borgata, per accogliere i turisti e gli escursionisti che poi proseguono nei sentieri che si inerpicano sulle colline, sistemando la grotta della Madonna, posizionando panchine e qualche scultura in legno”.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Farra di Soligo).
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