Farra di Soligo, cent’anni fa venne uccisa Marcolina De Rosso, madre di sei figli. Domenica la cerimonia in ricordo

La prossima domenica 25 febbraio alle ore 10.45 la comunità di Farra di Soligo, a cent’anni di distanza, ricorderà con una targa nella casa Sartori in via del Giardino un fatto che suscitò tanta emozione e cordoglio: risale infatti al 20 febbraio 1918 la tragica morte di Marcolina De Rosso, moglie di Giacomo Sartori, madre 45enne di sei figli.

“Quella sera trovammo la famiglia Sartori in agitazione: cadute alcune granate vicino alla loro casa, mandano le finestre in frantumi”, è riportato nel diario del soldato austriaco Hans Oberhuber, che insieme a don Desiderio Calderer, parroco di Farra di Soligo durante il conflitto, ha lasciato testimonianza dell’accaduto.

“Con l’amico Golweit giocai una partita a scacchi. Più tardi, seduti insieme, arrivarono in cortile due militari ungheresi già alticci, chiedendo vino ai Sartori. Facemmo capire loro che il vino, com’era vero, era stato requisito dal Comando e che non poteva più esser venduto. Allontanatisi, circa mezz’ora dopo venimmo scossi da una detonazione. Lo zappatore Wagner si lamentava, era stato colpito, noi eravamo preoccupati di lui, ma papà Sartori gridò: “E’ morta la mamma!”. 

Farra Marcolina De Rosso casa(la stanza dove morì Marcolina De Rosso)

“Si era sparato su noi, attraverso il balcone, la finestra, i vetri, senza dubbio i due ungheresi che avevano chiesto vino – prosegue il resoconto dell’epoca – La povera signora Sartori era stata colpita al mio posto! Spirava tra le braccia del marito, invocando il nome del Signore. Il proiettile, una palla da fucile Mannlicher le aveva attraversato il cuore ed era andato a conficcarsi nel muro dietro a lei. Fummo molto addolorati per una signora così ospitale, che mai ha fatto male a nessuno e divenuta vittima di un atto tanto bestiale. Il dolore di tutti i familiari era indescrivibile. Quanto tristemente finiva quella serata! Wagner aveva una grave ferita alla spalla e la pallottola aveva forato il mio berretto. Me l’ero cavata, pochi millimetri più in basso sarebbero stati sufficienti, perchè nel momento dello sparo avevo chinato il capo per arrotolarmi una sigaretta”. 

Da quanto emerso, dunque, Marcolina De Rosso fu uccisa da due soldati ungheresi, che ubriachi esplosero dei colpi che non erano indirizzati a lei, l’ennesima vittima innocente della follia della guerra. 

La cerimonia si terrà con la collaborazione della parrocchia di Farra di Soligo, della famiglia Sartori e di Diotisalvi Perin, presidente del Museo del Piave “Vincenzo Colognese” di Caorera di Vas.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: Parrocchia di Farra di Soligo).
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