Farra di Soligo ricorderà Gino Bartali, l’indimenticabile campione che fu “angelo custode” di 800 ebrei

“Il bene si fa ma non si dice e certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”. Una frase dai molteplici significati, se non fosse che a pronunciarla non sia stato un italiano qualunque, ma l’indimenticabile campione Gino Bartali.

Venerdì 31 gennaio Farra di Soligo, nel celebrare la Giornata della memoria, dedicherà a “Ginettaccio” una serata speciale al centro parrocchiale di Soligo dalle ore 20.30: “Gino Bartali, Giusto tra le Nazioni. Il campione di ciclismo che salvò gli ebrei”.

Professionista dal 1934 al 1954, Bartali vinse tre Giri d’Italia nel 1936, 1937 e 1946 e due Tour de France nel 1938 e nel 1948, quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.

Per molto tempo “Ginettaccio” nascose la sua seconda vita: l’essere stato un coraggioso “angelo custode” per circa 800 ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Dal settembre 1943 al giugno 1944 Bartali, come membro dell’organizzazione clandestina Delasem (Delegazione per l’assistenza degli emigranti ebrei), nascose foto e documenti nel telaio della sua bicicletta, poi consegnati ad una stamperia segreta che realizzava documenti falsi per l’espatrio degli ebrei perseguitati dopo le leggi razziali.

Epici e pericolosissimi i suoi numerosi viaggi in bicicletta dalla stazione ferroviaria toscana di Terontola-Cortona ad Assisi, organizzati dal rabbino di Firenze, Nathan Cassuto, e dall’arcivescovo del capoluogo toscano, monsignor Elia Dalla Costa.

Una storia per pochi che Gino Bartali non ha mai voluto salisse agli onori della cronaca perché, come disse egli stesso, “Il bene si fa ma non si dice”.

Dopo la sua morte, avvenuta il 5 maggio 2000, le onorificenze postume sono arrivate una dopo l’altra: nel 2005 il Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, ha consegnato alla moglie di Bartali, Adriana, la medaglia d’oro al valor civile, nel 2011 è stato inserito tra i Giusti dell’Olocausto nel Giardino dei Giusti del mondo di Padova, nel 2013 il grande campione del ciclismo italiano è stato dichiarato “Giusto tra le Nazioni” e nel 2018 è divenuto cittadino onorario di Israele.

L’evento di venerdì 31 gennaio a Soligo è organizzato dalla parrocchia di Soligo e dall’associazione Noi e ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Farra di Soligo, Pieve di Soligo e Portobuffolè, dei gruppi alpini di Soligo e Pieve di Soligo, dell’Istituto diocesano “Beato Toniolo” e della nuova rete culturale “Vite illustri di Pieve di Soligo”.

La serata sarà allietata dall’associazione “Toti Dal Monte” e dalla Piccola Orchestra Veneta.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Flickr).
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