Lo scorso sabato 19 gennaio si è concretizzata nella casa degli alpini di Farra di Soligo “Una cena solidale con il bellunese”, iniziativa che fa parte del progetto messo in atto dall’Associazione nazionale alpini per una raccolta fondi in aiuto alle genti ed al territorio della provincia bellunese, terribilmente devastata il 29 ottobre scorso da un’ondata eccezionale di maltempo.
Il ricavato confluirà quindi in questo fondo istituito appositamente dalle penne nere, come illustrato dal presidente Sebastiano Favero nei giorni seguenti l’evento, al fine di realizzare una o più opere utili alle comunità interessate che restino a testimoniare con concretezza la solidarietà degli alpini di tutta Italia.
Massiccia è stata la risposta da parte di tutti gli associati al Gruppo Alpini di Farra e dei loro familiari ed amici, a testimonianza di come questa associazione nel paese sia viva e sensibile nei momenti del bisogno.
“Un grazie particolare va agli amici del gruppo San Lorenzo, sempre di Farra, i quali hanno operativamente contribuito a realizzare la serata solidale – dichiara il capogruppo Claudio Andreola – Si è trattato di un momento dedicato alla solidarietà: per terre e genti vicine, poiché su quelle montagne, su quelle crode, su quei boschi e sentieri ora terribilmente mutilati hanno poggiato i nostri scarponi, i nostri occhi si sono riempiti della loro bellezza, i nostri cuori delle emozioni e della fierezza di quelle genti; ma solidarietà che arriva anche da lontano, poiché per l’associazione alpini ha una data ufficiale di inizio, il 1919. Giunti al tragico epilogo del primo conflitto mondiale, infatti, molti reduci e famiglie di reduci o di caduti si trovarono in stato di indigenza e di difficile sopravvivenza. Questa triste constatazione spinse alcuni reduci alpini a costituirsi in associazione per “dare una mano” a chi stava peggio di loro. Ecco quindi prendere corpo l’Ana, Associazione nazionale alpini”.
“Anima trainante di questa iniziativa il capitano Arturo Andreoletti, della 206esima compagnia, battaglione Val Cordevole – prosegue Andreola – Oltre ad essere militare alpino è stato anche un grande alpinista (nel 1908 è il primo italiano a salire la sud della Marmolada fino a Punta Penia) e conoscitore delle dolomiti, in particolare di quelle dove si trovava a combattere, il Costabella e la val Ombretta, quella valle che termina proprio in testa ai Serrai di Sottoguda, ritornati oggi ad essere simbolo della devastante forza della natura”.
(Fonte e foto: Gruppo alpini di Farra di Soligo).
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