“Qui si respira aria di comunità, qui il legame con le tradizioni cattoliche è forte, qui a Collagù oggi si nota un profondo legame tra il suo parroco e la comunità, voletegli bene”.
Queste le parole del cardinale pievigino Beniamino Stella, che mercoledì compirà 80 anni, in occasione della Santa messa celebrata ieri sera all’esterno del santuario della Beata Vergine Addolorata. Una tradizione che, da 30 anni, si ripete ogni 15 agosto per ricordare la storica traslazione della salma venerabile di Sant’Emilio martire nel Comune di Farra di Soligo.
Ieri però, dopo un anno e mezzo di stop causato dal Covid, è ritornata anche l’evocativa processione dall’eremo di San Gallo con partenza alle 17 e arrivo alle 18 a Collagù. Una tradizione iniziata il 9 agosto 1933, quando avvenne la traslazione della salma del santo da Venezia.
La processione da San Gallo a Collagù è rinata nel 2018 da un’idea del sindaco Mattia Perencin e di don Brunone De Toffol.
Un’idea che ieri ha affascinato quasi un centinaio di residenti e non solo, in particolare il cardinale Stella, tanto che il sindaco – tra gli applausi e qualche risata – gli ha proposto di invitare Papa Francesco il prossimo anno.
Una tradizione religiosa a cui teneva molto Giovanni Paset, mancato lo scorso anno ad appena 64 anni, che è stato ricordato durante la cerimonia come uno degli storici dinamici collaboratori del gruppo organizzatore “Amici di Collagù”.
II santuario con il suo piccolo campanile, suonato ieri da Perencin padre e figlio, fu ricostruito nel 1932 dalla nobile famiglia Bottari da Castello, santuario che conserva oggi anche le spoglie di Santa Florida.
Il suono delle tre campane di Collagù ha dato l’arrivederci all’edizione 2022, con la speranza che l’anno prossimo la pandemia sia un lontano ricordo.
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