Grazia Bianco, fresca di festeggiamenti per il secolo di vita, nasce a Nardò (Lecce) il 21 settembre 1924. Gli anni della giovinezza la vedono impegnata nel lavoro in un’azienda di produzione del tabacco, impiego particolarmente faticoso. Grazia lo affronta con grande determinazione, coltivando al contempo la sua grande passione: il ricamo. Un’arte in un cui eccelle, riuscendo a realizzare intrecci molto pregiati.
Nel 1963 dal Salento si trasferisce a Vittorio Veneto con il marito Salvatore, che qui ha trovato lavoro. Arrivata in Veneto, Grazia si dedica alla propria famiglia, ai figli e al marito, facendo la casalinga.
Dotata di grande forza di volontà, Grazie è persona determinata, lucida e premurosa. Per lei pensare e agire sono un tutt’uno: per questo è ancora oggi un punto di riferimento per i suoi cari, anche quelli che ha dovuto lasciare nella sua amata Nardò.
I suoi adorati nipoti ricordano con nostalgia i momenti passati a casa di “nonna Titina“, aiutandola nelle piccole faccende di casa e nella preparazione dell’albero di Natale e del Presepe. Per loro la ricompensa è la sua ricetta più amata: “polpette con il sugo e le tegoline”.
Cibo sano e genuino, una grande tempra e la capacità di prendere la vita con un po’ di leggerezza: questi i segreti della longevità di Grazia, che da qualche anno è ospite dell’Istituto Bon Bozzolla di Farra di Soligo.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Bon Bozzolla)
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