Domenica 20 maggio il Forte Tesoro di Sant’Anna d’Alfaedo (Verona), in quanto sito selezionato per il Veneto, aprirà i propri cancelli in occasione della 20esima edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli, evento a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli. In Italia saranno 19 le regioni coinvolte, con oltre 33 siti animati da visite guidate gratuite, presentazioni di libri e tavole rotonde, incontri e concerti. Le Giornate Nazionali dei Castelli 2018 sono fissate per sabato 19 e domenica 20 maggio 2018 e da Sud a Nord: il calendario si presenta molto diversificato di proposte oltre che di architetture.
Quest’anno la sezione del Veneto amplia l’offerta: più giornate e più siti. Non solo castelli, dunque, ma fortificazioni in genere e siti legati alla Grande Guerra. La sezione del Veneto, oltre al patrocinio del Ministero della Cultura (Mibact) riconosciuto alle “Giornate Nazionali dei Castelli” 2018, ha ricevuto il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni della Prima Guerra Mondiale 2014/2018 e del Comitato Regionale Veneto del Centenario della Grande Guerra.
Nel Quartier del Piave, quindi, saranno visitabili sia la chiesa della Madonna dei Broi di Farra di Soligo (visita guidata sabato 26 e domenica 27 maggio in collaborazione con il Comune di Sernaglia della Battaglia) che il monumento ai Caduti di Falzè di Piave (visita guidata domenica 27 maggio in collaborazione con la Parrocchia di Santo Stefano Protomartire).
La piccola chiesa campestre dedicata a Santa Maria ad Nives (nella foto sopra) è l’esito della somma di interventi di epoche diverse, dall’alto Medioevo al primo Novecento, a testimoniare l’importanza di questo piccolo sito nella devozione popolare locale. L’edificio è stato di recente oggetto di un corposo restauro che ha svelato commoventi tracce della presenza di soldati durante la Grande Guerra e uno straordinario ciclo di affreschi risalente all’inizio del XIV secolo, un nuovo e significativo tassello nel ricco percorso della cultura figurativa di questa fascia pedemontana, e non solo.
Ecco allora una Resurrezione narrata in modo efficace e una Teoria di Santi dalle vesti raffinate, tra cui spicca una figura misteriosa accompagnata da un lupo. Nell’antica torre campanaria un’unica targa raccoglie i nomi di civili e militari, italiani ed austroungarici, morti a Farra di Soligo durante il primo conflitto. Ogni sera al tramonto i rintocchi della campana “Maria Pacis” (figlia della Campana della Pace di Rovereto) ricordano i Caduti e sono un monito di pace.
Il suggestivo monumento ai Caduti di Falzè (nella foto sopra), annoverato tra le più alte opere dello scultore Giovanni Possamai, raffigura, a grandezza naturale, tre Arditi all’assalto armati di pugnale, bombe a mano e moschetto. Il gruppo statuario in ottone si eleva su un alto basamento lapideo a tronco di piramide composto da conglomerati irregolari: è evidente l’impronta futurista nel triangolo su cui poggia l’opera, nella ricerca del movimento, nella definizione dei particolari. Le rocce hanno dimensioni varie e collocazione “libera” a riprodurre un tratto roccioso del Montello da cui un gruppo di Arditi del LXXII Reparto d’Assalto il 27 novembre 1918 balza all’assalto della sponda sinistra del Piave.
La posa della prima pietra avviene il 24 maggio 1925 e l’inaugurazione il 27 settembre dello stesso anno. Successivamente al secondo conflitto mondiale la lastra a ricordo dei Caduti viene sostituita per integrare anche i nominativi dei Caduti del secondo conflitto mondiale.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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