Giovani uomini morti in guerra, che a cent’anni di distanza tornano a vivere tramite racconti, storie, documenti, oggetti e piccoli indizi messi insieme da chi, con la caparbietà e la curiosità che contraddistinguono gli appassionati di storia, ha voluto indagare su di loro per riportarli alla memoria.
“I caduti della Grande Guerra di Farra di Soligo” (nelle foto), edito da Antiga Edizioni di Crocetta del Montello, riporta i nomi dei soldati che da Col San Martino, Farra e Soligo sono partiti alla volta del fronte durante la prima guerra mondiale, senza più fare ritorno a casa, assieme a tutto ciò che è stato possibile trovare su quegli uomini scomparsi ormai un secolo fa.
Un’opera preziosa, con la quale gli autori sono riusciti a ricomporre i fili di una storia che andava via via perdendosi con gli ultimi ricordi rimasti nelle famiglie farresi, che ora saranno custoditi al sicuro impressi sulla carta stampata.
Ad avventurarsi in questo viaggio attraverso le memoria di una comunità due 31enni, Mattia Perencin (nella foto a destra) di Farra di Soligo e Massimiliano Guglielmi (nella foto a sinistra) di Sernaglia della Battaglia, ospiti nella redazione di Qdpnews.it per parlare in anteprima dello loro libro.
Come mai avete deciso di scrivere questo libro?
Siamo da sempre appassionati di storia locale e della Grande Guerra. Circa un anno e mezzo fa, alla serata dedicata all’affondamento del piroscafo Umberto I, parlando abbiamo iniziato ad incrociare i dati che avevamo raccolto per nostro interesse personale sui caduti di Farra di Soligo. E’ stato in quel momento che ci siamo resi conti di quanta poca memoria storica ci fosse su chi a perso la vita al fronte, e allora ci siamo chiesti: perchè non proviamo a vedere se riusciamo a recuperare qualcosa? Da lì abbiamo iniziato a trovarci due volte a settimana per confrontarci sulle nostre ricerche. Poi con tutto il materiale raccolto abbiamo deciso di realizzare questo libro.
Il libro, oltre alle informazioni biografiche, è ricco di foto, documenti, giornali d’epoca e di tanti altri reperti riguardati i soldati farresi. Come avete fatto a mettere insieme tutti questi dati ?
Siamo riusciti a trovare informazioni un po’ ovunque: andando per mercatini, nell’Archivio di Stato a Treviso e negli archivi parrocchiali, visitando loculi e sacrari, ospedali militari, ricercando battaglioni e reggimenti, trovando reperti su internet, in particolare su Ebay e, non ultimo, parlando con le famiglie dei caduti, soprattutto con gli anziani che ancora si ricordavano dei loro cari morti in guerra.
Quanti nomi avete raccolto?
In totale sono 180 i caduti in guerra di Farra di Soligo: siamo riusciti a raccogliere informazioni su 165 di loro, mentre per i restanti 15 non siamo stati in grado di trovare alcun dato. Questi sono gli uomini morti in combattimento, però. Il numero dei decessi legati alla prima guerra mondiale è in realtà più alto, perché altre 17 persone sono decedute al termine del conflitto per ferite e malattie.
Nel vostro lavoro di ricerca, cosa vi ha colpito di più?
Per la maggior parte erano ragazzi di 19-20 anni che hanno combattuto praticamente in tutti i fronti della Grande Guerra e quasi tutti morti in azione, alcuni addirittura sacrificandosi per salvare i compagni. Poi abbiamo scoperto che molte famiglie hanno perso addirittura due o tre figli in guerra e per loro il lutto dev’essere stato qualcosa di terribile. Altri che persero la vita, invece, erano reduci della campagna di Libia del 1912. Poi vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano, dai nostri genitori fino all’editore Antiga, per la disponibilità dimostrataci.
Il libro verrà presentato ufficialmente il prossimo venerdì 9 marzo 2018, alle ore 20.45 nell’auditorium Santo Stefano di Farra di Soligo. La serata verrà condotta da Afra Tubia e vedrà la partecipazione degli autori e del coro San Lorenzo.
(Intervista a cura di Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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