A 94 anni se n’è andato uno degli ultimi testimoni oculari dell’eccidio di Soligo, avvenuto il 1° settembre 1944: Valentina Stella, vedova Viezzer, aveva 18 anni quando assistette alla “mattanza” nazifascista dei sette uomini trascinati per l’attuale provinciale “Dei Colli” e poi fucilati dove si trova il monumento ad eterna memoria di quell’orribile mattina.
Dopo la strage fu lei, insieme ad alcune ragazze del paese, a dover raccogliere i corpi martoriati ed irriconoscibili di quelle persone, a cui se ne aggiunse un’altra, freddata a Monchera poco dopo.
Ieri pomeriggio, lunedì 13 settembre, la comunità di Soligo era in chiesa accanto ai figli Luigi, Angelo, Lucia, Annamaria e Rosy, alle nuore e ai generi, ai nipoti e pronipoti, a Terry, ai cognati e alla cara Nika, per dire addio alla signora Valentina e per dirle grazie per non aver mai covato odio e vendetta per ciò che fu costretta a vedere e subire negli anni della guerra civile nel Quartier del Piave.
Ieri don Brunone, durante l’omelia, ha ricordato che la vita della signora Valentina fu caratterizzata da sentimenti cristiani di perdono e di pace che la portarono, insieme a suo marito Ferruccio, a costruire una famiglia basata sui valori dell’amore, della solidarietà e della Fede.
La Fede per la Madonna era la sua grande forza, una devozione che la indusse ad occuparsi per tanti anni, in prima persona e con tanta dedizione, della chiesuola di Soligo. Nella sua vita infatti partecipò molte volte con l’Unitalsi ai pellegrinaggi a Lourdes e alla Madonna di Loreto.
Ieri la comunità di Soligo ha saluto Valentina Stella e, con lei, don Mansueto e tutti coloro che cantavano nel coro della parrocchia devota ai Santi Pietro e Paolo.
(Foto: On. Funebri Pederiva).
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