Farra di Soligo, la genesi della guerra in Ucraina secondo l’ex segretario generale ad interim della Nato Alessandro Minuto Rizzo: “Putin vuole la Grande Russia”

La guerra in Ucraina spaventa le diplomazie di tutto il mondo e la gente comune, preoccupata per la sorte del popolo ucraino e che fatica a comprendere come in poche ore la situazione sia precipitata a tal punto da portare la Russia a scatenare un conflitto che sembra destinato a lasciare dietro di sé una pesante scia di sangue e di dolore.

Il diplomatico Alessandro Minuto Rizzo, già segretario generale ad interim della Nato che conosce e frequenta l’Alta Marca trevigiana, dove è proprietario di Villa De Toffoli a Soligo, ha voluto spiegare ai lettori di Qdpnews.it il percorso che ha portato alla guerra in Ucraina.

“Bisogna andare un po’ indietro nel tempo, perché tutto parte dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 con il crollo del comunismo – commenta Minuto Rizzo -. Alla fine del secolo scorso è emersa la figura di Vladimir Putin, che era stato un ufficiale dei servizi segreti russi. Per lui la dissoluzione dell’Unione Sovietica è stata la più grande tragedia del Novecento, in cui si è passati da un unico grande Paese a tanti Stati. Lui vuole ricostruire quella che potremmo definire ‘Grande Russia’ e lo dice da tempo”.

“L’Ucraina, che non era mai stata indipendente nella sua storia, è un grande Paese e gli ucraini da tempo stanno costruendo con fatica la loro nazione – prosegue – I russi hanno sempre pensato di poter dominare gli ucraini e in questo hanno sbagliato dal punto di vista strategico. Per loro l’Ucraina non deve entrare nella Nato ma, anche se un’eventuale richiesta di ingresso sarebbe più che legittima, è opportuno specificare che non c’è mai stata una domanda formale dell’Ucraina di poter entrare nell’Alleanza Atlantica. Se questa richiesta dovesse arrivare, comunque, non verrebbe accolta automaticamente perché tutti i 30 Paesi membri dovrebbero essere d’accordo”.

Il diplomatico italiano ha ribadito con forza che l’obiettivo di Putin è quello di riaffermare l’importanza della Russia nell’Europa centrale.

Il presidente russo, inoltre, ha sempre considerato una minaccia il fatto che i Paesi che appartenevano al Patto di Varsavia, per esempio la Polonia, la Repubblica Ceca e la Romania, siano entrati nella Nato e anche per questo ha voluto fornire questa terribile “prova di forza”.

“Nelle ultime settimane gli Usa, anche grazie all’intelligence tecnologico, avevano compreso le reali intenzioni della Russia di invadere l’Ucraina – continua Minuto Rizzo -. Il presidente Joe Biden ha voluto essere trasparente e lo ha detto, ma l’Europa ha sottovalutato questo rischio. La guerra in Ucraina è una decisione personale del presidente Putin, presa molto probabilmente senza il consenso dei suoi collaboratori più vicini. Oltre alle sanzioni, gli Stati Uniti d’America non possono fare altro, e lo sanno bene, altrimenti potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale”.

“Sono in contatto con alcuni cittadini ucraini che abitavano a Soligo che mi hanno detto di essere spaventati perché la situazione nel loro Paese è davvero complicata – conclude -. Per quanto riguarda l’Italia, invece, credo che si stia muovendo bene. Dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto fino a questo momento, condannando il conflitto in Ucraina. Dobbiamo anche cercare di essere solidali con il popolo ucraino stando dalla parte dell’Unione Europea e della Nato”.

L’ex segretario generale ad interim della Nato ha voluto sottolineare che, tra gli obiettivi del presidente Putin, c’è sicuramente anche quello di abbattere il governo del presidente Volodymyr Zelensky per mettere a capo dell’Ucraina un esecutivo filorusso.

(Foto: Nato).
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