Sono ormai passati 800 anni da quando San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, ideò una tradizione religiosa cattolica che dona la magia del Natale dalla giornata di oggi, 25 dicembre, all’Epifania con l’inaspettato arrivo dei Re Magi alla grotta di Betlemme.
Da quel lontano Natale fare il presepe in casa o nel proprio paese è diventata una tradizione che in Italia è molto sentita, tanto che nonni, mamme, papà e figli oppure numerose associazioni di volontari si adoperano per realizzare un’opera d’arte con un tocco di magia in più rispetto all’anno precedente.


Farra di Soligo quest’anno ha davvero dato il meglio di sé: ogni frazione, ogni borgata, ogni via trasmettono il fascino del presepe e della festività di oggi, un periodo magico in cui tutti ci sentiamo più buoni perché, come dice una famosa canzone, “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai”.
La piazza del municipio e della chiesa arcipretale di Farra di Soligo splendono di luce propria grazie all’albero realizzato dagli Alpini e al presepe con sfondo sulle colline Unesco del maestro Mario Zuan (omaggiato anche dal presidente Luca Zaia).


Luce propria che è un vero spettacolo a Soligo con l’albero di Natale gigante che svetta sul colle di San Gallo e che, dal 1993, illumina tutto il paese e l’intero Quartier del Piave con i suoi 112 metri di altezza e 64 di larghezza. E’ l’albero di Natale più grande d’Italia dopo quello di Gubbio, un privilegio di cui andare fieri.


Quest’anno anche la chiesa chiesa parrocchiale di Col San Martino ha ricevuto un tocco di nuovo splendore grazie alle novità artistiche introdotte nel presepe realizzato dai giovani del paese e da un gruppo di genitori coordinati da Romeo De Stefani.
La parrocchiale e la chiesa di San Martino realizzate in passato sono state restaurate, mentre per 5/6 sere sono stati progettati e realizzati la chiesetta di San Vigilio, il campanile dell’arcipretale e lo sfondo con le colline Patrimonio dell’Unesco. Un presepe storico che quest’anno ha avuto un architetto d’eccezione: Patrick Zilli, studente al primo anno del liceo artistico “Bruno Munari” di Vittorio Veneto, che si è messo in gioco e che merita un sentito grazie.


Ma non è finita qui, perché nel Comune di Farra ci sono almeno altre due perle (senza nulla togliere alle altre, che mi scuso se ho dimenticato): la magica Borgo Grotta, che ad ogni occasione e per tutto l’anno è resa stupenda dai suoi abitanti, e Canal Nuovo a Col San Martino, con il gruppo di amici che non solo ha illuminato la via con tanti alberi di Natale ma ha creato dei piccoli presepi di fronte ai quali è impossibile non soffermarsi per fare a ciascun volontario un complimento.


Farra di Soligo a Natale ha davvero dato il meglio di sé e sa cosa significa la parola “condivisione”. Il Natale non altro che la festa religiosa in cui il piccolo Gesù di Nazareth è nato per farsi condivisione con tutti noi, donando al mondo intero un messaggio di gioia, speranza e felicità che sta a noi decidere se accogliere.
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