Ladri nell’eremo di San Gallo a Soligo. Ignoti nei giorni scorsi si sono introdotti nel piccolo complesso religioso posto sulla sommità del colle omonimo, portando via con sé un secchiello in argento per le benedizioni e causando molteplici danni.
“Sono venuto qui stamattina per riparare una lampada esterna che era saltata e quando sono andato a prendere una scala ho scoperto che qualcuno è entrato nella sagrestia – spiega Giovanni Dall’Arche (nella foto, mentre indica il punto dal quali i ladri si sono arrampicati), il custode 75enne dell’eremo – Prima, l’ultima volta che ero stato qua era sabato, dunque devono essere entrati nei giorni scorsi. I ladri si sono arrampicati sul parafulmine del campanile e sono entrati da una botola presente sul tetto sopra la casetta dell’eremita. Una volta dentro hanno sfondato la porta interna che conduce in sagrestia, da dove hanno preso il secchiello e rotto due ampolline di vetro. Due calice dorati, inoltre, li abbiamo ritrovati sul davanzale di una finestra che hanno provato a sfondare senza successo. Per forza di cose sono scappati da dove sono entrati”.
Purtroppo, non è la prima volta che succedono questi episodi. “Tre o quattro anni fa avevano sfondato il portone della sagrestia, mentre due anni fa sono entrati nello stesso modo. A questo punto non mi resta altro da fare che chiudere l’apertura sul tetto una volta per tutte”.
I ladri non si sono interessati alla chiesa e da fuori i segni di effrazione sono molto lievi, come una grondaia staccata da un attacco, ed è difficile che qualcuno li possa associare ad un furto.
San Gallo è uno dei luoghi più ameni del Comune di Farra di Soligo, da dove si gode di una bella vista che spazia su tutto il Quartier del Piave e anche oltre, sulla pianura veneta che si estende verso sud. Soprattutto d’estate è molto frequentato, anche per i matrimoni, ma non sono mancati atti vandalici o abbandoni di rifiuti da parte di qualche escursionista dallo scarso senso civico.
“Ora faremo denuncia ai Carabinieri – commenta a proposito del furto Dall’Arche – Certo mi dispiace molto che succedano queste, perché sono molto affezionato a questo luogo”.
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(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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