Si è tenuta questa mattina, sabato 19 giugno, al palasport di Pieve di Soligo l’annuale assemblea dei soci di Latteria Soligo: all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio d’esercizio dell’anno 2020.
Latteria di Soligo non si è fermata neppure nell’anno del Covid ma ha proseguito nell’impegno di tutelare sia la propria tradizione e i propri associati, sia nell’innovazione all’insegna della sostenibilità.
“Questo è stato un anno molto difficile per tutti noi a causa della pandemia – ha dichiarato il presidente di Latteria Soligo, Lorenzo Brugnera – All’inizio del 2020 non sapevamo cosa farcene del latte visto che tutto il settore Horeca era chiuso, ma grazie alle nostre maestranze siamo riusciti a lavorare tutto il prodotto cambiando le nostre produzioni e fornendo i nostri prodotti alla grande distribuzione”.
A dimostrare quanto detto da Brugnera, sono i numeri: nell’anno del Covid, nonostante la totale chiusura del canale Horeca, il valore della produzione di Latteria Soligo è stata di 76.580.703 euro (+1.973.793 rispetto al 2019).
Ben 834.220 ql di latte raccolto nel 2020 (+7,52 rispetto al 2019), di cui il 67 % è stato certificato QV, con una remunerazione media di 0,44 €/Lt del latte conferito.
E se le chiusure imposte dal lockdown hanno decretato un calo in alcune aree, Latteria Soligo ha sopperito con altre produzioni, in primis quella del latte a lunga conservazione UHT, che ha registrato un +13%, e del Latte Fieno Bio che, rispetto al 2019, ha visto crescere le vendite dell’8%.
Tra i soci presenti anche Lodovico Giustiniani e Terenzio Borga, presidente di Aprolav, associazione produttori latte del Veneto, oltre al ministro per i rapporti con il parlamento, il bellunese Federico D’Incà, che, dopo aver visitato lo stabilimento dell’azienda, ha voluto sottolineare come il settore caseario sia fondamentale per la ripartenza di tutta l’economia veneta e del made in Italy e come, proprio per questo motivo, durante il governo Conte, siano stati stanziati 24 milioni di euro (di cui il 40 percento a fondo perduto) per Latteria Soligo e per Lattebusche.
“Latteria Soligo – ha affermato il ministro – rappresenta una grande realtà che sta investendo guardando al futuro e allo sviluppo tecnologico necessari per la qualità e per il rispetto dell’ambiente”.
Erano presenti al palasport della città di Pieve di Soligo anche il sindaco di Farra di Soligo, comune dove nel 1883 è nata la latteria, Mattia Perencin, oltre a Stefano Soldan, Luciano Fregonese e Vicenzo Sacchet primi cittadini rispettivamente dei comuni di Pieve di Soligo, Valdobbiadene e Tarzo.
“C’è necessità che sempre più giovani imparino il vecchio mestiere del lavorare il latte – ha dichiarato Mattia Perencin -. Latteria Soligo ha reso noto il nome del nostro comune in tutta Italia, risultando essere un orgoglio e un importante polo d’eccellenza del nostro territorio presente dal 1883”.
L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare diverse riflessioni sulla situazione del comparto lattiero-caseario del Veneto duramente provato, come diversi altri settori, dall’emergenza Covid-19. Come ha sottolineato anche Lorenzo Brugnera, che ha voluto pubblicamente ringraziare tutti i dipendenti e i collaboratori che si sono spesi a favore dell’azienda e della comunità: “Ci tengo a dire oggi, davanti ai soci che nessuno dei nostri dipendenti si è mai tirato indietro, anche in un momento complicato come il lockdown“.
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