“Quei dea Caterina” si ritrovano dopo quarant’anni con la loro maestra. Un assente per… paternità

La classe 1973 con la maestra Caterina Pillonetto

Serata emozionante, venerdì scorso 25 gennaio, per la maestra Caterina Pillonetto e i suoi alunni classe 1973, che dopo 41 anni si sono ritrovati di nuovo insieme.

La maestra Caterina, classe 1946, dopo i primi anni di insegnamento, tra supplenze e sostegno, nel 1979 venne assegnata al plesso della Scuola elementare “Vaccari” di Pieve di Soligo, anno in cui proprio i ragazzi del 1973, “quei dea maestra Caterina”, iniziavano il loro ciclo di studi quinquennale (1979-1984).

L’idea di una rimpatriata con la maestra e i vecchi compagni di scuola nasce per brillante iniziativa di alcuni di loro che, dopo essersi adoperati per rintracciare tutti, mettono in moto la macchina organizzativa. L’evento ha avuto luogo alla Pizzeria VacaMata di Farra di Soligo, il cui titolare, Luca, è un compagno di scuola degli organizzatori ed ha gentilmente messo a disposizione la sua location per questa reunion.

Non tutti gli ex compagni hanno potuto presenziare all’evento in quanto residenti fuori regione o all’estero, ma erano comunque felici di essere stati contattati e fieri di condividere e supportare l’iniziativa pur a debita distanza.

Immagini dalla reunion

Come per tutte le vere star che si rispettino, la maestra Caterina è stata accompagnata e scortata in pizzeria da due dei suoi ex alunni, e ad attenderla c’erano tutti gli altri che, emozionati, le hanno dato il benvenuto con un applauso e un omaggio floreale. Gli occhi di Caterina, carichi di commozione e gratitudine, hanno incontrato l’emozione dei suoi ragazzi, ormai cinquantenni, accorsi ad abbracciarla calorosamente, riempendola di attenzioni.

Seppure in pensione da 20 anni, la maestra non ha perso le buone abitudini, in effetti la disciplina ha regnato sovrana e con una foto di classe in mano, che si era portata lei stessa da casa, ha esordito con l’appello, guardando ogni singolo alunno direttamente negli occhi, segno di un passato e di uno stile intramontabile.

Per i ragazzi è stato come se il tempo in un istante si fosse annullato e fossero tornati su quei banchi di scuola che li avevano ospitati per ben cinque anni. Davanti a loro, in tutta la sua fierezza, con voce ferma, pronta ad impartire le regole del gioco, quelle regole che sarebbero tornate utili nella vita, la maestra Caterina, una donna che conserva ancora un forte temperamento, arguta e divertente.

La maestra Caterina

All’appello mancava proprio Luca, il proprietario della pizzeria, assente in quanto la moglie, giusto nel pomeriggio, era entrata in sala parto e di li a poco, avrebbe fatto dono ai compagni di una splendida notizia, la nascita di Diamante.

A detta dei ragazzi è stata una serata divertente, incentrata sui ricordi di quegli anni spensierati, documentati attraverso foto e quaderni, conservati con cura e messi a disposizione da una compagna, i quali hanno permesso di ripercorrere e rivivere il modus operandi della maestra Caterina, severa ma precisa, dotata di grande competenza. Sapeva come gestire la classe e se ogni tanto volava qualche tirata di orecchie nessuno osava mettere in discussione la sua autorità, perché lei era la maestra.

La vera chicca è stato il ritrovamento di un vecchio quaderno di dediche, dove ogni compagno si esprimeva personalmente nei confronti di qualcun altro, con tanto di disegno e poesia a volte in rima e pure autografato: una sorta di “gruppo social” dell’epoca.

Una maestra che si è sempre ricordata dei suoi studenti nelle varie circostanze, tant’è vero che anche venerdì sera si è presentata alla cena con un regalo per ognuno di loro, un sacchettino con penna colorata e braccialetto, un gesto simbolico ma carico di significato che ha toccato il cuore dei suoi ex alunni.

Foto di gruppo con la maestra, un po’ come quarant’anni fa…

In segno di stima e riconoscenza, gli ex alunni hanno fatto dono alla loro maestra di un papiro che la rappresentava in forma caricaturale, con la sua inconfondibile gonna scozzese, gli stivali scamosciati, attorniata da elementi legati ad alcuni episodi salienti di quegli anni, condivisi in maniera divertita da tutti i partecipanti.

Chiudeva il papiro una poesia che Caterina stessa aveva dedicato agli ex alunni, “La speranza” di H. May, e uno scritto di ringraziamenti per quello che ha rappresentato e trasmesso. Per ogni evento speciale serve un brindisi, ed è per questo che gli ex alunni l’hanno omaggiata di un astuccio in legno che, come uno scrigno, racchiudeva una bottiglia la cui etichetta riportava la foto di classe con la maestra, scattata in 5° elementare, perché in fondo proprio quei ragazzi del 1973 resteranno per sempre i suoi primi alunni, “quei dea maestra Caterina”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: per concessione degli ex alunni 1973 della maestra Caterina)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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