Santa Messa in ricordo di Don Mansueto Viezzer

Il 5 febbraio 2025 segna il centenario della nascita di Don Mansueto Viezzer, figura di spicco nella musica sacra del Novecento, musicista e compositore di rara sensibilità ed erudizione.

Nato a Farra di Soligo nel 1925 e scomparso a Pieve di Soligo nel 2009, la sua memoria verrà onorata con una Santa Messa nella Chiesuola di Santa Maria Nova a Soligo, alle 18.30, organizzata dalla Corale San Gallo e dall’Associazione Musicale Toti Dal Monte.

Un percorso di studi e insegnamento di eccellenza

Ordinato sacerdote nel 1950, Don Viezzer si dedicò con passione allo studio della musica prepolifonica e del canto gregoriano sotto la guida di Luigi Mantegani. Studiò pianoforte con Luigi Pavan e approfondì armonia e composizione con maestri del calibro di Gabriele Bianchi, Bruno Coltro e Wolfango Dalla Vecchia.

Nel 1958 ottenne il diploma in pianoforte presso il Conservatorio di Udine, seguito nel 1964 dal diploma in composizione al Conservatorio di Venezia. Il suo talento lo portò a insegnare armonia e contrappunto al Conservatorio di Vicenza dal 1970 al 1977 e a proseguire la sua carriera accademica nei conservatori di Ferrara e Venezia, dove fu docente fino al 1995.

La sua influenza come didatta segnò intere generazioni di musicisti, trasmettendo non solo conoscenze tecniche, ma anche una profonda visione artistica e spirituale della musica.

L’opera musicale: tra liturgia e innovazione

Don Mansueto Viezzer fu un autore prolifico, capace di combinare tradizione e innovazione. La sua produzione comprende oratori, composizioni sinfoniche, musica sacra e da camera. Il suo linguaggio musicale, caratterizzato dall’uso della grande orchestra con organo solista, tastiere, nastro magnetico e cori, rappresenta una sintesi originale di ricerca espressiva e spiritualità profonda.

Un’eredità da riscoprire

Nonostante il suo talento e il vasto corpus di opere, Don Viezzer rimase un autore fuori dagli schemi, spesso ignorato dalle istituzioni musicali nazionali. Come sottolineava Wolfango Dalla Vecchia, la sua musica possiede un linguaggio inconfondibile, capace di combinare la tradizione liturgica con le più moderne sperimentazioni sonore.

Andrea Zanzotto, suo amico e estimatore, evidenziò come nelle sue composizioni emergessero i dilemmi esistenziali del nostro tempo, uniti a una speranza attiva per un futuro migliore.

Giovanni Morelli lo definì un artista dalla “mansuetudine” quasi onirica, capace di attraversare con la sua musica le pieghe più profonde della spiritualità e della cultura umana. Il suo oratorio, la sua polifonia, il suo modo di intendere la musica come un continuo atto di fede e ricerca intellettuale lo rendono un maestro da riscoprire e valorizzare.

L’appuntamento del 5 febbraio rappresenta un’occasione preziosa per ricordare la figura di Don Mansueto Viezzer non solo come sacerdote e musicista, ma anche come uomo profondamente radicato nella sua terra e nella sua comunità.

Don Viezzer ci ha lasciato un’eredità musicale e spirituale di inestimabile valore, un patrimonio che oggi più che mai merita di essere conosciuto e celebrato.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Giancarlo Nadai)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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